LA CORTE DEI CONTI SI' E L'INPS NO? QUANDO I DISAGI DA NEVE NON SONO UGUALI PER TUTTI

Comunicato n. 16/18

Nazionale -

Lo scorso 26 febbraio a Roma è nevicato in abbondanza, le scuole erano chiuse e ripetuti sono stati gli inviti a muoversi di casa solo per necessità urgenti. In queste settimane fatti analoghi sono accaduti in altre città, con un’ondata di gelo eccezionale.

L’amministrazione centrale ha inizialmente giustificato l’assenza dei dipendenti della Direzione generale, per fare poi marcia indietro e, con successivo messaggio, limitare la giustificazione a quanti sono usciti prima dall’ufficio per le condizioni avverse del tempo.

Ci risulta che la Corte dei conti, che vigila sulle pubbliche amministrazioni, si sia comportata in modo diverso con i propri dipendenti. Sono state giustificate le assenze dal servizio dovute alla neve e, anche se in via ufficiosa, sembrerebbe che a quanti si siano recati comunque a lavoro sia riconosciuta una giornata a recupero maggiore orario, così da non determinare trattamenti diversi tra chi si è comunque recato in ufficio e chi no.

Ci sembra che la soluzione individuata dalla Corte dei conti sia corretta e dovrebbe trovare applicazione anche all’INPS, dove la confusione continua a regnare sovrana. Invitiamo l’amministrazione centrale a dare indicazioni anche ai dirigenti regionali perché l’assenza dal servizio dovuta a condizioni meteorologiche avverse sia giustificata, evitando di costringere i dipendenti a ricorrere all’uso del permesso per gravi motivi personali, che ha altre finalità.

All’INPS decide tutto una sola persona o possiamo sperare che ognuno eserciti il proprio ruolo assumendosene le responsabilità? Attendiamo le necessarie risposte dall’amministrazione centrale.