POSIZIONI ORGANIZZATIVE, SIAMO ALLE SOLITE

Comunicato n. 68/18

Nazionale -

Sono anni che USB denuncia le storture legate alla modalità di attribuzione delle posizioni organizzative, evidenziando la discrezionalità della valutazione legata ad un colloquio i cui esiti non sono mai del tutto trasparenti, neanche nel caso di accesso agli atti.

Succede, purtroppo spesso, che lavoratori, la cui professionalità è diffusamente riconosciuta, si vedano superati da colleghi sponsorizzati da questo o quel sindacato.

La responsabilità principale è in capo alla dirigenza, troppo accondiscendente con sindacati ai quali deve in qualche modo la propria carriera. E’ un circolo vizioso che va spezzato, e anche questo USB lo ripete da tempo.

Recentemente, in direzione generale, è accaduto che un lavoratore, la cui professionalità e diligenza nell’espletamento dei propri compiti sono universalmente riconosciute, esperto di salute e sicurezza a tal punto da tenere corsi di formazione anche alla dirigenza dell’Istituto, si sia visto superare da un collega che dall'area salute e sicurezza era stato trasferito alla direzione servizi all’utenza (DSU), dalla quale ha partecipato all’assegnazione del team Safety & Security, risultando vincitore della selezione. C’è da sottolineare che il lavoratore in questione, al contrario del collega a cui è stato preferito, non risulta tra i formatori delle materie disciplinate dal D. Lgs. 81/2008, il testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro.

Insomma, siamo alle solite. Non abbiamo dubbi sul fatto che si sosterrà che il lavoratore che ha vinto la selezione abbia effettuato il colloquio migliore, tanto come si fa a sostenere il contrario?

Bisognerebbe finirla con questa farsa del colloquio. Sulle posizioni organizzative occorre effettivamente ripartire dall'anno zero, cosa che, tranne USB, nessuno effettivamente vuole.

Tramontata la possibilità di caricare sul bilancio dell’amministrazione i costi delle indennità relative alle posizioni organizzative, visto che all’Aran nessun sindacato ha sostenuto la proposta della USB, bisognerebbe avere almeno il coraggio di modificare le modalità con le quali le p.o. sono attribuite.

USB propone:    

  • La valutazione del potenziale di tutti coloro che aspirano ad una posizione organizzativa, per esaminare le attitudini personali;     
  • La somministrazione di un test professionale legato ai compiti dell’ufficio che si andrà a coordinare;     
  • La valutazione del curriculum professionale con particolare riferimento all’attività che si andrà a coordinare.

Nessun colloquio con nuclei di valutazione, per evitare ogni giudizio discrezionale.

Valutazione annuale delle p.o. obbligatoria e verificabile, nella quale deve avere un peso anche il giudizio del gruppo di lavoro coordinato.

Abolizione degli interpelli, perché i titolari di posizione organizzativa non devono avere vantaggi o priorità nell’assegnazione di una nuova posizione organizzativa, così come non deve passare l’idea di una rendita di posizione da vantare fino al pensionamento.

Le posizioni organizzative siano in numero strettamente necessario ai bisogni organizzativi, perché occorre ricordarsi che sono finanziate dal Fondo nel quale confluiscono i soldi di tutti i lavoratori delle aree A-B-C.

Infine, si aboliscano le Direzioni di area metropolitana di Milano, Roma, Napoli e si ripristinino le sedi sub provinciali, governate da un dirigente. Parallelamente si aboliscano le Agenzie interne, frutto di una riorganizzazione che ha evidenziato limiti innegabili. Ci saranno forse un po’ di posizioni organizzative in meno, ma l’obiettivo deve essere remunerare funzioni effettivamente necessarie e non certo distribuire indennità in modo il più delle volte clientelare.

L’amministrazione centrale apra un confronto sull’intera materia ed USB è pronta a dare il proprio contributo, nella speranza che nessuno abbia da ridire sulla presenza ai tavoli del sindacato di base dell’INPS.