LE PROPOSTE DELLA USB INPS PER IL 2018

Comunicato n. 10/18

Nazionale -

 

 

 

 

 

Di seguito riportiamo quelli che sono gli obbiettivi principali della USB INPS nel 2018.

 

 

SELEZIONI

PASSAGGI DI AREA

Devono essere finalmente riattivati i passaggi dall’area A all’area B e dall’area B all’area C, nella misura massima del 20% del piano delle assunzioni contenuto nel nuovo Fabbisogno dell’Ente, come prevede l’attuale normativa. E’ ovvio che la quantificazione del numero di passaggi si potrà avere solo dopo la definizione del Fabbisogno, per cui ogni verbale che sarà sottoscritto in queste settimane avrà il solo scopo di blandire i lavoratori delle aree A e B in vista delle Elezioni RSU. Abbiamo sollecitato l’amministrazione ad accelerare i tempi per l’individuazione di un Fabbisogno che tenga conto delle reali esigenze di tenuta dell’Istituto (lettera allegata).

PASSAGGI ECONOMICI INTERNI ALLE AREE

Nel 2018 vogliamo che si porti a termine il progetto della USB di collocare tutto il personale delle aree A e B al livello apicale dell’area (A3-B3). Occorre, quindi, bandire nuove selezioni per svuotare i primi due livelli delle aree A e B. Questa la priorità, ma, al tempo stesso, riteniamo che le selezioni debbano diventare uno strumento ordinario di crescita economica e professionale dei lavoratori. Per questo è bene che dal 2018 siano emanati bandi che interessino anche l’area C e che annualmente possano permettere il passaggio al livello economico superiore almeno ad una parte del personale di quell’area. Le nuove procedure devono rappresentare un’opportunità anche per quanti non hanno potuto partecipare alle selezioni 2016 o per chi non ha superato la prova dei test.

 

RIPRISTINO VALORE INTERO DEL TEP

Esaurita la fase di riconoscimento dei passaggi economici 2016-2017, riteniamo sia necessario, a partire dal 2018, ripristinare per intero il valore del TEP, rapportato al livello economico di appartenenza. In questo modo l’autofinanziamento del costo del passaggio sarà stato ridotto a ventiquattro o dodici mesi a seconda della decorrenza e si potrà stabilizzare mensilmente un’ulteriore quota di salario accessorio.

 

ORDINAMENTO PROFESSIONALE E MANSIONISMO

La USB si impegna a portare all’interno della Commissione paritetica che s’insedierà all’Aran la proposta di Ordinamento che è stata più volte descritta e che qui si richiama:

- Un’unica area del personale amministrativo che riunisca i lavoratori oggi collocati nelle aree A-B-C. In questo modo i passaggi interni all’area diventerebbero avanzamenti economici e si supererebbero i vincoli di Legge che oggi ostacolano il passaggio da un’area all’altra, per primo il possesso del titolo di studio richiesto dall’esterno per l’accesso nell’area nella quale ci si dovrebbe collocare. L’area unica è la soluzione allo sfruttamento dei lavoratori delle aree A e B;

- Un’area dei profili specialistici, nella quale collocare ispettori di vigilanza, informatici, sanitari e tecnici;

- Un’area della dirigenza, dove collocare professionisti, medici e avvocati, com’è già nell’attuale Ordinamento degli Enti pubblici non economici.

In questo modo rispondiamo all’unico, vero ostacolo normativo, che è rappresentato dall’art. 52, comma 1-bis, del D. Lgs. 165/2001, il Testo unico del pubblico impiego, che prescrive testualmente – “I dipendenti pubblici, con esclusione dei dirigenti e del personale docente della scuola, delle accademie, conservatori e istituti assimilati, sono inquadrati in almeno tre distinte aree funzionali”.

 

AREA DELLA VIGILANZA

Sulla vertenza degli ispettori di vigilanza siamo disponibili a proseguire un percorso sindacale unitario con chi condivide i nostri obbiettivi:

- mantenimento dei tre distinti corpi ispettivi INPS-INAIL-INL;

- intervento legislativo che faccia rientrare a pieno titolo la Vigilanza in INPS e INAIL, restituendo agli Enti la possibilità di assumere nuovi ispettori di vigilanza;

- ruolo dell’Ispettorato limitato al coordinamento dell’attività di Vigilanza degli Enti, senza sconfinamenti nella gestione diretta del personale;

- risorse economiche aggiuntive per il funzionamento dell’Ispettorato e per la parificazione delle retribuzioni degli ispettori del lavoro con quelli degli Enti;

- netta opposizione allo scippo di risorse economiche degli Enti destinate alla Vigilanza, come quelle per le missioni e per la formazione.

E’ una vertenza che seguiremo fino in fondo, senza arretrare di un millimetro, perché convinti da sempre dell’importanza che la funzione della Vigilanza svolge nel sistema di protezione sociale dei lavoratori.

 

FINANZIAMENTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE

Le altre organizzazioni sindacali ogni volta che abbiamo proposto di caricare i costi delle posizioni organizzative sul bilancio dell’INPS hanno sempre risposto che non era possibile perché il contratto collettivo prevedeva che fossero finanziate con il Fondo della produttività. Durante la trattativa all’Aran per il rinnovo del CCNL Funzioni Centrali abbiamo proposto di modificare il contratto e di far finanziare le posizioni organizzative alle amministrazioni. Non hanno voluto. Quindi, quella di finanziare le posizioni organizzative con le risorse del Fondo è una scelta ben precisa di CGIL-CISL-UIL-CONFSAL UNSA- CONFINTESA FP CISAL.

A questo punto chiediamo che le posizioni organizzative siano rapportate al numero strettamente necessario e che la loro assegnazione avvenga con criteri di trasparenza ed oggettività, perché siamo noi lavoratori a finanziarle e pretendiamo di essere noi a stabilirne il numero e i criteri per la loro assegnazione.

 

CARICHI DI LAVORO-ASSUNZIONI-RIORGANIZZAZIONI

La continua diminuzione di personale, la mancanza di una mirata e attenta formazione professionale, il cattivo funzionamento del sistema informatico, sono elementi che stanno facendo precipitare la funzionalità dell’Istituto, scaricando le inefficienze sui lavoratori, che si trovano a fronteggiare carichi di lavoro sempre più pesanti e un’utenza furibonda.

Ribadiamo ancora una volta che occorrono almeno 6.000 nuove assunzioni entro dicembre 2020 per evitare il default dell’INPS. Quello che invece non serve sono le continue riorganizzazioni che disorientano il personale e l’innalzamento dell’asticella della produttività che si vorrebbe portare a 130/133 dall’attuale 124.

 

CONCLUSIONI

Le questioni che abbiamo affrontato nel presente volantino non sono certo esaustive delle diverse problematiche, ma rappresentano a nostro avviso punti fondamentali di una piattaforma sindacale che deve trovare attenzione da parte dell’amministrazione e opportune soluzioni.

All’indomani della ratifica del CCNL delle Funzioni Centrali, l’INPS sta tentando di escluderci immediatamente dai tavoli di confronto, sulla base di quanto scritto all’art. 7, comma 3, del contratto collettivo appena firmato, vale a dire che hanno diritto all’informativa, a partecipare al confronto e alla contrattazione solo le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo nazionale di lavoro, indipendentemente dalla riconosciuta rappresentatività.

Noi abbiamo duramente contestato la norma e ci stiamo preparando ad impugnarla davanti al giudice, oltre a contestarla nelle assemblee interne che stiamo tenendo sul contratto e nelle iniziative pubbliche che promuoveremo nei prossimi mesi. E’ una norma totalitaria, antidemocratica, ricattatoria, che va abrogata, per lasciare alle organizzazioni sindacali la libertà di decidere se firmare o no un accordo.

Non rimarremo certo a guardare e faremo di tutto per annullare quella norma e per mantenere intatto il diritto di sedere ai tavoli sindacali. Tuttavia, le questioni che abbiamo sollevato nel presente volantino possiamo sostenerle anche fuori dai tavoli, perché la nostra funzione è stata sempre quella di trascinare in avanti CGIL-CISL-UIL e le altre organizzazioni sindacali che, senza la nostra presenza e il nostro pungolo, avrebbero dormito sonni tranquilli e non avrebbero sottoscritto accordi avanzati come quelli che ormai hanno fatto la storia sindacale dell’INPS.

USB C’E’ E CI SARA’ INDIPENDENTEMENTE DAI TAVOLI

RAFFORZATECI CON IL VOSTRO VOTO ALLE PROSSIME RSU

CONTINUIAMO A COSTRUIRE INSIEME IL SINDACATO CHE SERVE