INPS, LE MENZOGNE DI CHI HA FIRMATO IL CONTRATTO COLLETTIVO E LE MINACCE DEL PRESIDENTE BOERI

Comunicato n. 49/18

Nazionale -

Le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo continuano ad addossare alla USB la responsabilità d’impedire che siano applicati gli accordi sottoscritti con l’amministrazione. Un’accusa molto grave.

Il pomeriggio del 5 giugno sono arrivati addirittura ad occupare la sala in cui si riunisce il tavolo sindacale nazionale per pretendere che l’amministrazione impedisca alla USB di partecipare alle riunioni. Viva la democrazia!!!

Ma in che modo USB ostacolerebbe i lavori e l’esigibilità di accordi già sottoscritti? Semplicemente presentandosi alle riunioni e chiedendo civilmente di partecipare al confronto in nome della forte rappresentatività ottenuta con il sostegno di migliaia di lavoratrici e lavoratori dell’INPS.

La verità è un’altra. Quei sindacati sanno benissimo, ad esempio, che Boeri non vuole fare i passaggi da un’area all’altra prima che termini il processo di assunzioni. Ragionevolmente, quindi, non prima del prossimo anno. Cosa dovrebbero fare i responsabili sindacali se fossero seri? Proclamare lo stato di agitazione del personale e pretendere che i passaggi si facciano in contemporanea con le assunzioni.

Invece CGIL-CISL-UIL-CONFINTESA-CONFSAL UNSA minacciano sì lo stato di agitazione, ma per cacciare USB dal tavolo. Sembra un’ossessione, la loro; dietro invece c’è un obbiettivo politico: impedire alla USB di dimostrare che si può stare ai tavoli anche senza firmare contratti schifosi, rivendicando il diritto a partecipare al confronto sulla base del consenso ottenuto tra i lavoratori e non grazie ad una norma da regime dittatoriale, che obbliga a firmare il peggior contratto di sempre per essere ammessi alla contrattazione integrativa.

La levata di scudi dei sindacati firmatari del CCNL Funzioni Centrali un risultato comunque l’ha ottenuto. Ieri pomeriggio il presidente Boeri ha convocato USB ed FLP. Ha esordito sostenendo che è la Legge a prevedere che sia escluso dalla contrattazione integrativa chi non firma il contratto collettivo. Ha proseguito accusando di violenza la USB per la caparbietà dimostrata nel pretendere la propria presenza alle riunioni. Ha concluso diffidando in modo solenne la USB dal continuare a partecipare agli incontri del tavolo sindacale nazionale. Sollecitato sui passaggi di area, ha confermato quanto aveva già detto in passato: i passaggi da A a B e da B a C si faranno dopo le assunzioni dei 365  e 967 C1. 

Replicando al presidente Boeri, siamo stati costretti a correggerlo ricordandogli che è una norma contrattuale e non una Legge a prevedere l’esclusione dalla contrattazione integrativa di chi non sottoscrive il CCNL. In merito all’accusa di violenza, abbiamo evidenziato quanto fosse gratuita e falsa in quanto USB in occasione degli incontri ha assunto sempre un comportamento ineccepibile ed abbiamo chiamato a testimoni il Direttore generale ed il Direttore centrale Risorse Umane presenti all’incontro. Infine, in merito alla diffida relativa alla partecipazione della USB ai tavoli sindacali, abbiamo respinto la minaccia del presidente assicurando che la USB non si farà intimidire e continuerà a partecipare agli incontri, poiché riteniamo in tal modo di non impedire a nessuno l’esame dei problemi e l’individuazione delle opportune soluzioni, volendo al tempo stesso fornire un contributo costruttivo.

Se non si faranno accordi non sarà per colpa della USB ma per precisa responsabilità di CGIL-CISL-UIL-CONFINTESA-CONFSAL UNSA, che preferiscono fare la guerra alla USB invece che all’amministrazione, accusando il sindacato di base dell’INPS di fare da “involontaria sponda” alla controparte nel dilatare i tempi di definizione degli accordi.

Da domani saremo ancora di più concentrati sui problemi e con le nostre proposte incalzeremo l’amministrazione per ottenere risposte e risultati concreti. Partiremo proprio dai passaggi che interessano le aree A e B, sia quelli tra le aree che quelli all’interno della singola area. Ci siamo stancati di rispondere alle accuse e alle menzogne di CGIL-CISL-UIL-CONFINTESA-CONFSAL UNSA. Chi di voi vorrà continuare a credere a quei sindacati è libero di farlo, per fortuna siamo ancora in democrazia nonostante becere norme contrattuali. Noi andremo avanti con chi vorrà esserci, per restituire ruolo all’INPS, per riconquistare regole democratiche, per ottenere il riconoscimento di quanto dovuto.

 ANDIAMO AVANTI, CONTRO LE INGIUSTIZIE.