BONI, STATE BONI…

In allegato il comunicato n. 26/08

Nazionale -

 

Eh no, non siamo mica qui a pettinare le bambole o a menare il can per l’aia. Amici e compagni, la situazione è molto seria: dopo la campagna di attacco ai pubblici dipendenti, descritti come fannulloni ed assenteisti, ora il governo con il DL 112 taglia gli organici, impedisce nuove assunzioni, mette i lavoratori agli arresti domiciliari in caso di malattia, negandogli il salario accessorio, ma soprattutto dal 2009 colpisce pesantemente gli incentivi, determinando una perdita di 6.000 euro annui per il personale dell’INPS. E’ necessaria una risposta forte ed adeguata: distribuiamo volantini che spieghino agli utenti che non siamo fannulloni ed allunghiamo di un’ora l’orario di sportello, così sapranno che alle parole facciamo seguire sempre i fatti.

 

Compiacimento da parte di tutti i convenuti; qualcuno si lascia andare ad un momento di sentita commozione…

 

Deve essere nata più o meno così questa bizzarra forma di protesta, concordata in qualche stanza sindacale romana, evidentemente dopo una lunga discussione in strada, sotto il sole impietoso di questi giorni.

Ma come, ci stanno massacrando con una campagna diffamatoria che non ha precedenti, gli utenti sentendosi protetti ci insultano agli sportelli, il governo ci azzera gli incentivi, taglia gli organici, ci decurta il salario in caso di malattia e voi proponete di allungare di un’ora l’attività di sportello per dimostrare che non siamo fannulloni?

Noi non abbiamo nulla da dimostrare a nessuno, visto che quotidianamente facciamo il nostro dovere con convinzione e passione, assumendoci anche responsabilità superiori a quelle per cui siamo pagati.

Non dobbiamo svenderci per riconquistare la nostra dignità, ma piuttosto rivendicarne il rispetto, a testa alta, perché non abbiamo niente di cui vergognarci. Semmai chi si dovrebbe vergognare dovreste essere voi, che in questo modo dimostrate di pensarla esattamente come quelli che ci attaccano e venite a proporci di convincere gli altri che non siamo fannulloni.

Evidentemente ci prendete per fessi e pensate che non riusciamo a comprendere che il DL 112 è figlio di quel memorandum sul pubblico impiego che avete firmato insieme a confindustria, e di un contratto che ci avete imposto con la tracotanza di chi si sente il padrone delle ferriere. Incentivi individuali legati a criteri di valutazione della dirigenza e di gradimento dell’utenza, progressioni di carriera vincolate al giudizio soggettivo del dirigente, sono temi che si ritrovano anche nel piano industriale di Brunetta sulla riforma della pubblica amministrazione e che danno spunto agli attacchi che arrivano con il DL 112.

Voi che gestite le agenzie di lavoro, che forniscono manodopera precaria, come pensate di riuscire a convincerci che vi interessi la stabilizzazione dei precari del pubblico impiego?

Attenti, però, perché esaurita in gran parte la funzione che svolgete, il padrone potrebbe anche non avere più bisogno di voi e liquidarvi in un attimo, visto che lo avrete aiutato a fare tabula rasa di qualunque capacità di resistenza.

 

Boni, state boni…

 

Invece no, non resteremo… “boni”. Dopo la grande partecipazione di lavoratori all’assemblea dell’8 luglio in direzione generale, così come a quelle che si stanno svolgendo in molte sedi, e che spesso vedono il coinvolgimento dell’intera RSU, il 16 luglio scenderemo in piazza a Roma contro il DL 112 ed in molte altre città si svolgeranno presidi ed altre iniziative di lotta.