31 luglio 2008: IL PARASTATO IN SCIOPERO LE ULTIME DUE ORE DI OGNI TURNO

Nazionale -

 

Perché uno sciopero


Perché l’attacco che il Governo sta portando alla Pubblica Amministrazione e di conseguenza ai lavoratori pubblici, ha raggiunto, con l’emanazione del decreto 112, livelli mai visti: in un solo colpo vengono pesantemente colpiti diritti, salari e dignità dei dipendenti pubblici. Il Governo ritiene che il lavoratore  pubblico è fannullone e pertanto taglia gli organici, che si ammali spesso e quindi la malattia deve essere penalizzata, che guadagni troppo e quindi è necessario ridurre drasticamente e pesantemente il suo salario accessorio. Quel salario accessorio che negli anni, è bene ricordarlo, la politica contrattuale di Cgil Cisl e Uil ha voluto rafforzare a scapito del salario fisso.


Ad un attacco forte, e senza precedenti in questi termini, è necessario dare una risposta forte: in questa fase  solo lo sciopero resta lo strumento adeguato per dimostrare la volontà dei dipendenti pubblici di lottare per difendere i propri diritti. Più alta sarà la partecipazione allo sciopero più potremo dimostrare a testa alta che non abbiamo paura di rimetterci di tasca nostra quando sono in ballo i nostri diritti. 
 

Perché uno sciopero di due ore

Perché  vuole essere un primo forte  segnale da dare al Governo, inserito nell’ambito delle  iniziative che in tutta Italia la RdB CUB P.I. sta assumendo per contrastare la politica di attacco al lavoro pubblico. Un primo segnale perché la RdB Cub ha già indetto, insieme al resto il sindacalismo di base, lo sciopero generale del 17 ottobre contro la politica economica di questo Governo e per rilanciare una piattaforma alternativa su occupazione, salari e pensioni.

L’indizione delle assemblee in ogni posto di lavoro, nella giornata del 31, prima dello sciopero,  hanno lo scopo di rafforzare la mobilitazione di questa giornata di lotta.  

Perché uno sciopero il 31 di luglio

Perché mentre i lavoratori  vanno giustamente in ferie, il Governo continua imperterrito la sua opera: il decreto 112, “maxiemendato”, sul quale è stata posta  la fiducia alla Camera, è ora al vaglio delle varie commissioni del  Senato, prima di passare in aula. Ricordiamo ai lavoratori che il decreto deve essere convertito in legge prima del  25 agosto, pena la sua decadenza. Dal momento che i lavori del Parlamento si chiuderanno l’8 agosto, riteniamo che la giornata del 31 sia quella giusta per “non chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati”. 

Perché uno sciopero del Parastato?

Perché se è vero che la politica governativa attacca tutto il lavoro pubblico è altrettanto vero che il decreto penalizza, sul piano del salario, soprattutto i lavoratori del Parastato. L’abolizione del salario accessorio legato ai progetti speciali previsti dall’articolo 18 della legge 88/89 provocherà una perdita secca mensile  nelle tasche di decine di  migliaia di lavoratori di questo comparto, che va  dai 200 ai 500 Euro. Non stiamo parlando di mancati aumenti, ma di perdita di quello che già si aveva, una vera e propria rapina!,  con tutte le conseguenze che questo comporterà sul bilancio familiare di ciascuno di noi.


Anche la penalizzazione economica  della malattia pesa inevitabilmente di più in un comparto dove la contrattazione  ha  fortemente spinto negli anni passati sul rafforzamento del  salario accessorio, che ormai è il 40% dell’intero stipendio. 
 

Perché le manifestazioni il giorno 31  sotto le sedi Rai


Perché l’informazione nel nostro Paese non è libera, ma ad esclusivo servizio dei poteri forti e di conseguenza viene messa a tacere qualsiasi voce che cerchi di parlare una lingua diversa. Decine di minuti a disposizione per manifestazioni inesistenti o per raccogliere le dichiarazioni, ovvie, di qualche esponente sindacale, ma scarsissimo spazio a disposizione di chi ha realmente il rapporto con i lavoratori e ne parla lo stesso linguaggio. Che la RdB non sia funzionale al sistema è un dato di fatto di cui siamo tra l’alto particolarmente fieri, ma che si neghi la realtà, al punto da oscurare manifestazioni di migliaia di lavoratori come quella del 16 luglio…


Inoltre i mezzi di informazione hanno  colpevolmente veicolato la campagna diffamatoria contro i dipendenti pubblici, che ,  come abbiamo sempre denunciato, era funzionale a preparare il terreno ad un attacco che è solo agli inizi. In agguato infatti c’è ancora il piano industriale di Brunetta ed il Disegno di Legge sulla riforma della Pubblica Amministrazione.


“Non ci resta che piangere?” No, non ci resta che scioperare con forza, compatti, contro i provvedimenti del Governo.

 

31 luglio 2008 – Sciopero del Parastato ultime due ore di ogni turno
per difendere salario, diritti, dignità.