SCATOLE CINESI

Comunicato n. 25/09

Roma -

 

Non c’erano molti margini di movimento e lo si sapeva. Dopo l’insulsa ratifica sul tavolo nazionale del verbale di intesa (la cosiddetta cornice) sulla riorganizzazione delle aree metropolitane, che nulla prevede lo rammentiamo per il 90% del personale, la missione regionale circa il “riempire di contenuti” la scatola si presentava difficoltosa a priori. Ma procediamo con ordine.  

 

La proposta iniziale prevedeva nell’area romana una sede provinciale all’Amba Aradam più tre filiali e precisamente il Casilino nella zona sud-est, il Flaminio nella zona nord-ovest e l’EUR nella zona sud-ovest più l’ipotetica apertura di sei nuove agenzie reali. Il che vuol dire comunque con personale apposito e su questo ci si impantanava. La controproposta successiva prevedeva la definizione dei carichi di lavoro, una quarta filiale nella zona nord a Montesacro ed il recupero delle posizioni organizzative tagliate. Articolazioni e aggiustamenti possibili rimasti tuttavia in sospeso in attesa di quanto sarebbe venuto poi fuori al tavolo nazionale. Che alla fine fissava quattro punti su cinque decisamente ignobili.

Il successivo documento redatto quarantotto ore prima dell’incontro sul tavolo regionale e poi propinatoci nel corso della riunione, definita peraltro solo una informativa, stravolgeva invece di fatto i precedenti assunti. Della serie: che cosa ci avete convocato a fare ?

 

Il sottile raffinato gioco a incastro ha fatto sì che dall’ultima scatola sia balzato fuori ancora un documento targato KPMG “non modificabile e dal quale non è possibile in ogni caso prescindere”. Con buona pace di quanti credevano che si riuscisse quanto meno a cavare un ragno dal buco. E soprattutto a esprimersi sulla prevista riorganizzazione.

Abbiamo a questo punto subito contestato l’unico criterio adottato nel merito relativo al bacino di utenza e posto ancora l’accento sulla inutilità delle nuove agenzie virtuali.

Nel mare magnum dell’informativa abbiamo anche appreso che il documento in allegato  deve ritenersi comunque definitivo, che i locali della sede regionale saranno trasferiti in via della Frezza e che l’agenzia di Anzio al momento non è governabile. Una chiusura totale abbiamo infine registrato anche per quanto riguarda l’emergenza front office.

 

Per ridare dignità al tavolo abbiamo avanzato le seguenti richieste, peraltro condivise:

  • rivisitazione urgente dei CAP per decongestionare il Casilino;
  • NO al paventato sdoppiamento della sede di Monteverde;
  • NO al progressivo svuotamento di Roma centro;
  • attivazione immediata delle previste procedure per salvare l’agenzia di Anzio.

 

E’ su questa base che si articoleranno le nostre prossime iniziative, con l’auspicio che si voglia finalmente aprire una trattativa reale con un confronto chiaro e trasparente.  

 

Coordinamento regionale RdB-CUB INPS Lazio