DALLO SCIOPERO USB ALL'ASSEMBLEA ORARIA DI CGIL-CISL-UIL

USB, SCIOPERO GENERALE DEL 22 GIUGNO

CGIL-CISL-UIL, 2 ORE DI ASSEMBLEA IL 26 GIUGNO

Comunicato n. 44/12

Riuscito lo sciopero all’INPS, in allegato i dati provvisori forniti dall’amministrazione

Nazionale -

Nelle stesse ore in cui USB e le altre organizzazioni del sindacalismo conflittuale chiamavano i lavoratori allo sciopero generale, CGIL-CISL-UIL lanciavano la convocazione di 2 ore di assemblea nel pubblico impiego a sostegno di una richiesta d’incontro con il governo per discutere le misure della spending review.  Vi sembra una risposta adeguata al violento attacco al mondo del lavoro attuato dal governo Monti? I sindacati concertativi e complici non si preoccupano dei contenuti delle norme sul lavoro decise dal governo, che in gran parte condividono, piuttosto sono seccati perché non sono chiamati a partecipare alla loro stesura. Come nel caso della spending review del pubblico impiego. Eccoli allora proclamare “2 ore di assemblea” per la giornata di oggi come forma massima di opposizione alle decisioni del governo. La CGIL mostra per intero le contraddizioni della totale dipendenza dal PD, che appoggia il governo Monti, e si appiattisce sulle posizioni di CISL e UIL cancellando le ore di sciopero già proclamate per la difesa dell’art. 18.

 

Nelle prossime ore sulla Riforma Monti-Fornero sarà votata la fiducia in Parlamento, mentre l’Intesa sottoscritta a maggio da CGIL-CISL-UIL ha adattato le regole della Riforma Fornero al lavoro pubblico, aprendo la strada anche in questo settore a massicci interventi di mobilità forzata e licenziamenti. Le indiscrezioni trapelate intorno alla spending review del pubblico impiego parlano della possibile rottamazione di 300.000 lavoratori pubblici, del blocco totale di nuove assunzioni, del taglio alle retribuzioni, della diminuzione generalizzata del valore del buono pasto.

 

Lo sciopero generale del 22 giugno, proclamato da USB e dalle altre maggiori organizzazioni sindacali indipendenti e conflittuali,  è stata la risposta necessaria e adeguata per contrastare la politica dei tagli al Welfare, ai diritti e alle retribuzioni dei lavoratori dipendenti. Uno sciopero non risolutivo, ma che ha coagulato un’opposizione sindacale, politica e sociale sempre più crescente e che dopo le manifestazioni di venerdì continuerà a far sentire la propria voce in questi giorni in Piazza Santi Apostoli a Roma, in concomitanza con la discussione e il voto di fiducia sul DDL Fornero.

 

Riuscito lo sciopero all’INPS, in allegato i dati provvisori forniti dall’amministrazione.

 

Una presenza ridotta a poco più del 50%. Una significativa partecipazione di dirigenti, professionisti e medici, che hanno probabilmente scelto lo sciopero di USB per manifestare la propria contrarietà alle misure di spending review anticipate dagli organi d’informazione.

A settembre verificheremo le condizioni per promuovere  una giornata di forte mobilitazione che coinvolga tutti i lavoratori dell’INPS, per portare in superficie un malessere profondo verso condizioni di lavoro che peggiorano giorno per giorno e un ente snaturato delle sue principali funzioni sociali.

 

 

CONTRO     

  • La Riorganizzazione dell’Istituto e lo svilimento della sua funzione;     
  • I processi di esternalizzazione di servizi e attività;     
  • Il taglio degli organici e il blocco del turn over;     
  • L’attuale modello di governance;

 

PER     

  • Il rilancio del sistema previdenziale pubblico;     
  • La difesa dei servizi per i cittadini;     
  • La salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori;     
  • La garanzia di trasparenza negli appalti;     
  • La crescita professionale ed economica per i lavoratori dell’ente;     
  • Il reperimento di risorse economiche per la contrattazione integrativa.