IL MERAVIGLIOSO MONDO DI ANAGNI

Comunicato n. 16/14

Roma -

Dopo un veloce ma significativo incontro con il dinamico dirigente responsabile dell’agenzia di Anagni (un Billia boy di nuova generazione tanto per intenderci) la USB ha incontrato ieri il personale dell’immensa struttura locale ex INPDAP.

 

Costruito negli anni 30 il Convitto “Principe di Piemonte” è ubicato all’interno di una vasta area di circa 8.000 mq e rappresenta il cuore pulsante del frusinate, con centinaia di ragazzi (tra convittori e semi convittori) e studenti universitari, una biblioteca di oltre 10.000 volumi, sale per convegni, palestre, vari campi di giuoco, aule per l’informatica e finanche preziosi affreschi dell’arte medioevale.

 

Insomma, un mondo letteralmente diverso da quello abituale, al quale ci siamo accostati in punta di piedi con attenzione e rispetto.

 

Dalla vivace assemblea che ne è scaturita è emerso con estrema chiarezza che prima ancora di ogni altra considerazione va compresa l’importanza di queste attività, fondamentali dal punto di vista sociale, quasi sconosciute e non a caso attaccate da un quarto di secolo. Diciamo pure miracolosamente sopravvissute.

 

Il reale problema logistico va cioè affrontato dopo quello di un’integrazione possibile se si riesce a comprendere quale struttura abbiamo davanti, che tipo di attività vi si svolge e con quali finalità. Altrimenti ogni sforzo pure apprezzabile è nullo.

 

Doveroso a questo punto ricordare le battaglie condotte dalla “Rappresentanza di Base” in beata solitudine nel 2004 contro la cartolarizzazione dei crediti e la svendita del patrimonio immobiliare (per un ammontare di 4.3 milioni di euro), nel solco delle quali non permetteremo oggi a nessuno di fare speculazioni e/o attività commerciali di riduzione della spesa, con relative clientele ed interessi, che vengano ancora anteposte alla crescita in tutto o in parte di questi ragazzi.

 

La struttura sociale di Anagni così come quella di Monteporzio Catone va perciò mantenuta, difesa e semmai potenziata, verificando opportunamente anche le eventuali possibilità di accorpamento logistico con l’agenzia INPS ivi presente.

 

Nel corso dell’assemblea è stato anche rimarcato il fatto che le strutture sociali non sono ancora “equiparabili” alle agenzie e l’organico andrebbe considerato a parte (tant’è che il recente bando di mobilità prevede solo personale in uscita), mentre lo spostamento delle competenze a livello di dirigenza ha comportato di fatto la mancata definizione di problemi pratici e quotidiani che non si possono più risolvere a livello locale: dai contratti scaduti di manutenzione ordinaria per pulizie e giardini (spostati di mese in mese) a quelli per i quali è ora necessario stare in allerta, come antincendio e antintrusione già frettolosamente rinnovati. Il che evidenzia come queste strutture abbiano a lungo sofferto la mancanza di una effettiva dirigenza che si occupasse poi con continuità delle problematiche.

 

A partire dal mese di settembre scorso con il trasferimento delle risorse umane e strumentali all’INPS è stata posta sul tappeto una serie di problemi che non è certo di facile soluzione ai quali, comunque, i vertici di questa amministrazione sono chiamati a dare risposta.

 

Naturalmente, con una visione politica nuova che ci auguriamo non tenga solamente conto di freddi numeri ed insulsi parametri. Perché la pratica pure urgente che ho sul tavolo può, in definitiva, aspettare un giorno, un’ora o un minuto. Il ragazzo che ho davanti no. Neppure un secondo.