CGIL-CISL-UIL TENTANO DI BOICOTTARE LO SCIOPERO USB. IL 24 OTTOBRE ORGANIZZANO ASSEMBLEE ALL'INPS

Comunicato n. 76/14

Nazionale -

Non è la prima volta che accade e probabilmente non sarà neanche l’ultima. Nella giornata in cui USB ha proclamato lo sciopero generale del lavoro pubblico e di quello privato, in Toscana si organizza un’assemblea regionale degli iscritti CGIL dell’INPS, mentre a Napoli sempre la CGIL, ma in questo caso insieme a CISL e UIL, convoca nella stessa giornata un’assemblea di due ore di lavoratori dell’INPS. E probabilmente quelli da noi conosciuti non sono nemmeno casi isolati.

 

Non sappiamo quale scusa troveranno stavolta, ma è chiaro che soprattutto la CGIL sta correndo ai ripari per impedire ai propri delegati e agli iscritti di scioperare con USB a ventiquattrore dall’evento mediatico organizzato dalla stessa CGIL e dalla FIOM a Piazza San Giovanni a Roma.

 

Lasciamo a voi, lavoratrici e lavoratori dell’INPS, ogni commento e valutazione su un comportamento indegno per un’organizzazione sindacale. Siamo sicuri che ancora una volta non vi lascerete intimidire e sceglierete, in piena libertà, quello che vi sembrerà più giusto fare. E qualunque sarà la vostra scelta noi la rispetteremo.

 

Siamo convinti che lo sciopero del 24 ottobre sia necessario e che non basti manifestare di sabato, rinunciando così al principale strumento di lotta ancora in mano ai lavoratori. Scioperiamo, scioperiamo tutti uniti, lavoratori delle aree, medici, professionisti, dirigenti e partecipiamo alle manifestazioni che saranno organizzate. Come lavoratori dell’INPS, oltre alla piattaforma generale dello sciopero, abbiamo molti motivi per protestare. E allora utilizziamo la data del 24 ottobre per:

  • Difendere e rilanciare le funzioni dell’INPS;     
  • Rivendicare il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro;     
  • Impedire lo svuotamento del contratto nazionale integrativo;     
  • Dire NO alle Agenzie della Vigilanza e dell’Occupazione;
  • Riavviare le progressioni economiche e professionali;
  • Trasformare tutto il salario accessorio in retribuzione fissa e continuativa;     
  • Reclamare finanziamenti per il processo d’integrazione altrimenti pagato dagli stessi lavoratori;     
  • Riportare nel Fondo di ente le risorse dello straordinario trasferite nel 2009 nel bilancio dell’ente;     
  • Mettere a carico dell’amministrazione il costo delle posizioni organizzative;     
  • Opporsi a qualunque modifica peggiorativa dell’orario di servizio e di lavoro;     
  • Esprimere contrarietà alla ventilata mobilità obbligatoria del personale di Area A ad altra amministrazione pubblica.

 

Mandiamo a casa la casta politica e quella sindacale e costruiamo l’unità dei lavoratori intorno ai loro bisogni.