USB INPS: SULL'ORARIO DI SERVIZIO PRONTI ALLA DENUNCIA

Comunicato n. 83/14

Nazionale -

In merito alla mancata apertura della contrattazione nazionale per la revisione dell’accordo quadro di ente sull’orario di lavoro, a seguito della decisione dell’amministrazione di modificare l’orario di servizio delle sedi, USB annuncia che procederà con la denuncia per comportamento antisindacale.

 

Il legale del sindacato di base dell’INPS invierà nei prossimi giorni una diffida all’ente nazionale di previdenza sociale per sollecitare l’apertura della trattativa. Nell’eventualità che la sollecitazione abbia un esito negativo si procederà con la denuncia in base all’art. 28 dello Statuto dei Lavoratori.

 

Molte sedi dell’INPS hanno preso posizione a sostegno della necessità di procedere alla trattativa nazionale prima di rinviare la materia ai territori per la contrattazione su base provinciale, dichiarando una netta contrarietà alle modifiche apportate all’orario di servizio e denunciando disparità di trattamento con la Direzione generale, non toccata dal provvedimento.

 

Anche diversi dirigenti territoriali lamentano che l’amministrazione centrale ha adottato tale decisione senza consultare chi dirige le strutture periferiche, con ricadute negative sul funzionamento delle stesse. Insomma, la situazione è caotica.

 

L’INPS a livello centrale ha affermato di dover modificare l’orario di servizio delle sedi per razionalizzare le spese di funzionamento ed ottenere risparmi, ma ha lasciato inalterato l’orario della Direzione generale, dando ancora una volta un pessimo segnale ai lavoratori e alla dirigenza dell’ente, quasi che i risparmi debbano essere cercati solo nei territori e non nell’intero Istituto. Il detto “chi sta vicino al sole si scalda” in questo caso è quanto mai pregnante.

 

USB invita le RSU e le organizzazioni sindacali territoriali a non sottoscrivere gli accordi di modifica dell’orario di lavoro e a chiedere l’apertura della contrattazione nazionale. Sia garantita parità di trattamento con la Direzione generale dell’ente e si blocchi il provvedimento di decurtazione dell’orario di servizio.