L'AMMINISTRAZIONE NON AUTORIZZA LA VIDEOCONFERENZA. NEGATA AD USB LA POSSIBILITA' DI PARLARE A TUTTI I LAVORATORI. TRASFORMIAMO IL 19 IN UNA GIORNATA DI PROTESTA E PROPOSTA

Comunicato n. 16/15

Nazionale -

Soltanto nella tarda serata di ieri è arrivato il rifiuto dell’Amministrazione ad utilizzare il sistema di business tv per l’Assemblea nazionale in videoconferenza convocata dalla USB per la giornata di domani, 19 febbraio (in allegato al comunicato vi trasmettiamo la richiesta della USB e la nota con la quale l’Amministrazione non concede l’utilizzo del sistema di business tv).

 

Ci sono voluti 7 giorni all’Amministrazione per maturare un parere negativo sulla richiesta della USB giustificandolo con la necessità di coinvolgere “l’organo di vertice  politico dell’Istituto” in un “quadro generale di regolamentazione”.

 

Ma di cosa stanno parlando? Vorrebbero farci credere che sottoporranno a  Boeri una proposta di regolamentazione del sistema di business tv? Di questo dovrebbe occuparsi il vertice del più grande Istituto di previdenza sociale d’Europa?

 

La verità è che mentre noi corriamo, loro vanno a passo di lumaca e sono l’espressione della peggiore burocrazia. La verità è che non ci hanno voluto autorizzare la videoconferenza per una precisa scelta politica, per quel rapporto di sudditanza e complicità con CGIL-CISL-UIL che caratterizza purtroppo l’operato di buona parte della dirigenza. Anche se quei sindacati non hanno fatto alcuna pressione, è chi doveva decidere che ha pensato bene di dare il suo contributo alla loro campagna elettorale per le RSU negando la videoconferenza alla USB.

 

Questo ente così com’è non ci piace. Questa dirigenza, così com’è, non ci piace. In questi anni abbiamo dimostrato che non ci sono dirigenti inamovibili, che non ci sono vertici che non possano essere cambiati. Abbiamo denunciato illegittimità, abusi, mancanza di trasparenza e qualche risultato lo abbiamo ottenuto, ma c’è ancora molto da fare.

 

Allora vi proponiamo di utilizzare il 19 febbraio come giornata di protesta e di proposta. Di protesta, contro un’Amministrazione arrogante e prevaricatrice, di proposta, suggerendo con poche parole come dovrebbe essere l’INPS in cui vorreste lavorare.

 

L’INPS CHE VORREI

 

Inviateci per posta, singolarmente, a gruppi, oppure per sede, una riflessione su cosa e come va cambiato per migliorare l’ente, i servizi, l’organizzazione del lavoro e le condizioni di lavoro. Bastano poche righe, una frase, per sintetizzare cos’è che non vi piace e come lo cambiereste. Per un giorno prendiamo noi per mano l’INPS, noi lavoratori che spesso dobbiamo subire scelte che non condividiamo, guidando l’ente dove vorremmo che andasse.

 

Potete approfittare delle assemblee che sono state convocate a livello nazionale in ogni sede, dalle 10.30 alle 13.00, per discuterne insieme, oppure per mettervi davanti al vostro computer e scrivere quello che pensate, quello che vi siete tenute/i dentro e non avete avuto modo di dire a nessuno.

 

Pubblicheremo tutto il materiale che ci arriverà su un numero speciale di “Eppure Soffia”, il periodico di informazione della USB INPS che utilizziamo solo in speciali occasioni e questa lo è. Per rispettare la privacy pubblicheremo solo il vostro nome e non il cognome insieme alla vostra regione e non la sede in cui lavorate. Sentitevi, quindi, pienamente liberi di scrivere quello che realmente pensate.

 

Mettiamoci al lavoro, tutti insieme, perché l’INPS siamo noi, lavoratrici e lavoratori tutti insieme, noi che non ci arrendiamo davanti all’arroganza, noi che teniamo la testa alta, noi che ancora abbiamo sogni e proviamo a costruire un mondo migliore.