SELEZIONI INTERNE: FORZATE LE REGOLE

Comunicato n. 34/16

In allegato la nota inviata all'amministrazione

Nazionale -

Il 21 giugno scorso, a bandi ormai scaduti, CGIL-CISL-UIL chiedevano il differimento al 27 giugno dei termini per la presentazione delle domande per i passaggi economici all’interno delle Aree B e C, non precisando la motivazione della richiesta.

 

Il 24 giugno il Direttore generale firmava il messaggio Hermes n. 2810 con il quale, sempre senza alcuna spiegazione, si differiva al 1° luglio il termine per la presentazione delle domande.

 

Abbiamo cercato di approfondire la questione ed abbiamo scoperto che il differimento è dovuto al fatto che diversi colleghi, in massima parte iscritti proprio a CGIL-CISL-UIL, si sono dimenticati di presentare la domanda, per cui a quelle organizzazioni sindacali e all’Amministrazione è sembrato normale riaprire i termini dei bandi.

 

Nell’INPS di Boeri e Cioffi le regole sono diventate un inutile orpello e la trasparenza va bene come bandiera da sventolare a favore di telecamera o di giornalista, ma all’interno dell’ente meglio mantenere quella conveniente opacità che serve ad aggiustare le cose secondo il momento e la convenienza.

 

Ma come fate a rimanere iscritti a quelle organizzazioni sindacali? Ma non vi sale un moto di stizza per il modo con cui sono assunte decisioni che stracciano qualunque norma di diritto?

 

Se si vuole che i “distratti” partecipino alle selezioni si stabilisca che, indipendentemente da quello che sarà il loro punteggio nelle selezioni, debbano andare in coda a chi ha presentato la domanda nei termini stabiliti dai bandi pubblicati con il messaggio Hermes n. 2271 del 23 maggio. A questo punto si recuperi anche la posizione di chi ha subito negli ultimi due anni una sanzione disciplinare superiore alla multa di quattro ore e si permetta anche a quei lavoratori di presentare la domanda. Anche loro andranno in coda alla graduatoria e la singola posizione sarà presa in considerazione solo dopo che siano trascorsi almeno due anni dalla sanzione disciplinare ricevuta.

 

Se è giusto essere inclusivi, è bene esserlo con tutti e in modo corretto, altrimenti queste selezioni sono destinate ad essere interessate da un contenzioso giudiziario che ne potrebbe compromettere i risultati. E questo noi non lo vogliamo.