CANTAMI O DIVA DELLA MITICA CGIL

Comunicato n. 31/12

Roma -

“Cantami o Diva della mitica CGIL della scuola di Ariccia che tanti eroi temprò”.

 

L’incontro svoltosi ieri al Tuscolano, richiesto a gran voce da una determinata e battagliera RSU, è servito a far chiarezza in maniera si spera definitiva sul caos provocato a Roma dagli ultimi dettami applicativi della famigerata circolare 66.

Sono stati “riscoperti” i mali di sempre, più volte denunciati dalla USB in beata solitudine: dalla formazione inadeguata alla mancata comunicazione di quanto in realtà sta accadendo all’utenza, dall’agenda appuntamenti che si sovrappone allo sportello della mattina alle lavorazioni in sussidiarietà non formalizzate, dal  recente mancato pagamento delle ore di straordinario regolarmente svolte alla incredibile “condivisione” di cui all’ordine di servizio 27 radicalmente inventata.

Di contorno l’oggettiva impossibilità di procedere alla lavorazione delle pratiche nonostante le procedure informatiche secondo i nostri vertici funzionino al top.

Obiettivo primario del novello Sherlock Holmes è quello di mettere in sicurezza l’incentivo del personale e non ne fa mistero ma anche lui non sa proprio come sbrogliarsela, considerato il fatto che “non si ha la più pallida idea del diabolico meccanismo (creato ad arte) per far conoscere in ritardo la produzione in dati”.

Ebbene, su questa base, registriamo lo sconcertante intervento della CGIL che, senza remore, si spinge fino al punto di affermare coram populo che “i colleghi, dopo tutto, potrebbero impegnarsi maggiormente e muovere il loro braccino”.

Ma non basta. Perché i pochi in men che non si dica diventano molti e “bisogna educarli presto a cambiare mentalità”. Per raschiare meglio il fondo del barile e proprio nel giorno in cui sono preannunciati nuovi tagli dalla “spending review”.

 

“Raccontami o Diva degli infiniti danni che addusse in regione travolgendo anzi tempo generose alme d’eroi, a cani e augelli orrido pasto le salme abbandonò”.

 

A questo punto, abbiamo ribadito che in questi sporadici casi l’amministrazione ha comunque tutte le leve gestionali per intervenire e, nonostante lo sconforto, abbiamo proposto l’opportuna pesatura di adempimenti e prodotti, per definire criteri da condividere insieme per la programmazione di questi ultimi tre mesi.

Alle incalzanti successive richieste dei delegati RSU il neo investigatore segugio ha risposto sempre in termini di Filiale (1.200 ore circa impiegate per 26 unità) aprendo alla possibilità di effettuare in seguito solo turni o giornate a recupero.

Ma resta l’oggettiva difficoltà a svolgere oggi una efficace attività sindacale se permangono le pesanti limitazioni alla contrattazione (grazie a CISL e UIL) e se la CGIL si schiera dalla parte dell’amministrazione, anziché tutelare i lavoratori.

Dopo quasi quattro ore, l’intervento preciso e puntuale della CISAL ha ribadito    la validità di intervenire con urgenza sulla indispensabile pesatura dei prodotti.    

 

“A pensarci bene non voglio che mi racconti più niente, o Diva. Che lento salga l’oblio sulle mie membra. Sono stanco di ascoltare la solita musica indecorosa”.

 

Perché, almeno nel Lazio, sulla mitica CGIL c’è solo da stendere un velo pietoso.