NUOVE CONVOCAZIONI DEL TAVOLO SINDACALE NAZIONALE USB ANCHE SE NON CONVOCATA DICE LA SUA

Roma -

(49/20)   NUOVE CONVOCAZIONI DEL TAVOLO SINDACALE NAZIONALE USB ANCHE SE NON CONVOCATA DICE LA SUA

Nei giorni 15 e 16 aprile sono previsti due incontri del tavolo sindacale nazionale in videoconferenza. Anche se non siamo stati convocati vogliamo dire la nostra sugli argomenti all’ordine del giorno per contribuire al confronto complessivo, sperando che le altre organizzazioni sindacali non la prendano a male. Il 15 si discuterà di passaggi verticali e di contratto integrativo 2019 mentre il 16 aprile di smart working in emergenza.

PASSAGGI VERTICALI

Il Dipartimento della Funzione Pubblica ha detto no ai passaggi per soli titoli, quindi è presumibile che l’amministrazione ed i sindacati presenti al tavolo si accorderanno per procedure che prevedano la pubblicazione preventiva di un pacchetto di test dal quale saranno poi estrapolati quelli della prova selettiva. In fondo è quello che avevamo chiesto da tempo rimanendo a lungo inascoltati. Per quanto riguarda i tempi della selezione, è probabile che si aspetterà il DPCM con l’autorizzazione dei passaggi 2020 per poter arrivare ai 947 posti per l’Area C, mentre i passaggi all’Area B saranno comunque 14. A nostro parere si possono bandire immediatamente le selezioni per il numero di passaggi autorizzato negli anni precedenti, facendo scorrere successivamente la graduatoria man mano che arriveranno ulteriori autorizzazioni. I tempi di definizione delle procedure per i passaggi in Area C non sono indifferenti rispetto ad una possibile assegnazione a tale personale di una posizione organizzativa. Ripetiamo per l’ennesima volta che non è questo il modo per risolvere il mansionismo, ma che i passaggi verticali debbano essere fatti e al più presto è un fatto.

CONTRATTO INTEGRATIVO 2019

L’amministrazione intende sottoscrivere un accordo fotocopia del contratto 2018 con alcune specifiche e modifiche il più delle volte formali. Noi proponiamo che nel contratto integrativo 2019 sia previsto un compenso mensile aggiuntivo per tutto il personale delle Aree A e B, da mantenere fino al passaggio in Area C. La misura economica potrebbe essere di 60 euro mensili per i lavoratori dell’Area A e di 65 euro per l’Area B. E’ una risposta economica necessaria, in attesa di poter affrontare in termini complessivi il tema del corretto inquadramento funzionale rispetto alle mansioni effettivamente svolte. Ricordiamo a tutti che è stata ancora una volta la USB a sollecitare formalmente di recente la ripresa del confronto in Aran sui sistemi di classificazione ed il presidente Naddeo si è impegnato a riavviare al più presto i lavori. Nessuno venga a sostenere che non ci sono le risorse per riconoscere un compenso aggiuntivo al personale delle Aree A ce B perché non è così. Si può inserire tale norma con decorrenza dicembre 2019 per non farla pesare sui costi di quell’anno, anche se siamo convinti che sia avanzata una parte dello stanziamento dello straordinario, che ogni anno continua ad andare a risparmio di gestione perché la cifra non è spesa per intero. Lo straordinario, pur se formalmente è stato posto fuori dal Fondo nel 2009, in tutti questi anni è stato considerato dalla Funzione Pubblica parte del Fondo stesso. Sarebbe utile, quindi, che tornasse a pieno titolo nelle disponibilità della contrattazione integrativa. Nel CCNI 2019 chiediamo che sia preso l’impegno, a partire dalla contrattazione integrativa 2020, di addebitare almeno una parte del costo delle posizioni organizzative al bilancio dell’Istituto, cominciando a sgravare il Fondo dai costi dell’organizzazione del lavoro dell’INPS.

 

PROGRESSIONI ECONOMICHE ALL’INTERNO DELLE AREE

Tutti blaterano di mansionismo, ma quel poco che si può fare chi sta al tavolo sindacale non lo fa. Ci riferiamo alle progressioni economiche all’interno delle aree, che dovrebbero, a nostro avviso, essere bandite annualmente. La priorità devono averla i passaggi all’interno delle Aree A e B. Già nel 2018 ci è stato impedito da tutte le organizzazioni sindacali che sono al tavolo di far fare i passaggi ad A3 ed a B3 a chi aveva vinto le selezioni del 2016 collocandosi ad A2 e B2. Da tempo abbiamo l’obiettivo di garantire ai lavoratori delle Aree A e B almeno l’inquadramento al livello apicale della loro area, ma finora ci è stato impedito. Ora anche il 2019 è passato e non potranno essere previsti passaggi economici. Resta il 2020, ma occorre che le selezioni siano bandite ed espletate entro l’anno. Lo faranno questa volta lo sforzo quella parvenza di sindacati che occupano gli spazi della contrattazione? Ovviamente dopo tre anni è bene che ripartano anche le selezioni interne all’Area C per il numero di posti che sarà possibile individuare nell’ambito delle risorse disponibili.

REGOLAMENTAZIONE DELLO SMART WORKING IN EMERGENZA

Il 16 aprile il tavolo sindacale affronterà una proposta di accordo al cui interno è previsto il riconoscimento del buono pasto per attività in smart working. In rete è girata una bozza di accordo che ci lascia piuttosto perplessi. In cambio del riconoscimento del buono pasto, l’amministrazione ipoteca una parte della contrattazione integrativa 2020 ancora prima di definire quella del 2019, proponendo di destinare le risorse previste dall’art. 77, comma 4,  del CCNL del 12 febbraio 2018 (progetti di sede finanziati con il 20% delle risorse destinate alla performance organizzativa ed individuale), ai dipendenti delle strutture territoriali impegnati in più fasce orarie (comprese quelle serali e notturne) ovvero disponibili a rotazione in sede per lavorazioni riferite al decreto Cura Italia, agli ispettori di vigilanza impegnati in task force di valutazione documentale, ai dipendenti della direzione generale organizzati in gruppi di lavoro a sostegno delle strutture territoriali. Il diritto al buono pasto non deve essere barattato con niente e risulta molto pericoloso codificare turnazioni ed accessi pomeridiani e notturni, anche se riferiti al solo periodo dell’emergenza sanitaria. Occorre difendere l’orario di lavoro ordinario ed il sistema informatico deve permettere ai lavoratori di operare a distanza nel normale orario e non obbligarli a collegamenti in fasce serali o notturne. Se invece è necessaria una prestazione lavorativa aggiuntiva all’orario ordinario, tale prestazione deve essere retribuita come straordinario. In tal senso ci siamo già espressi in precedenti volantini e comunicati.