RIENTRI, SPORTELLO, SICUREZZA E RIORGANIZZAZIONE:INPS TIRA DIRITTO, USB CHIAMA I LAVORATORI ALLO SCONTRO

Nazionale -

(118/21)  Il Direttore Generale ha provato stamattina a mettere una toppa tardiva alla pessima gestione delle relazioni sindacali delle scorse settimane, convocando solo dopo le nostre richieste il tavolo nazionale per discutere delle tre bozze di messaggio Hermes (riapertura sportelli senza prenotazione, rientro generalizzato in presenza, certificazione verde sui posti di lavoro) inviate ai sindacati nottetempo come semplice informativa. Sarebbe stato invece doveroso un percorso di discussione e condivisione con le organizzazioni sindacali su questioni così importanti.

Come spesso accade, la toppa è stata peggiore del buco. Non solo per la modalità improvvisata della convocazione ma anche per la totale chiusura alla discussione con cui l’Amministrazione si è presentata al tavolo, che peraltro il Direttore Generale ha abbandonato dopo circa mezz’ora.

USB Inps ha chiesto il ritiro dei messaggi presentati in bozza, la cui attuazione non garantirebbe le misure previste in materia di salute e sicurezza sul lavoro e sarebbe contraria ad ogni logica nella parte relativa alla riapertura degli sportelli. Se ciò non dovesse avvenire, i lavoratori saranno chiamati ad una fortissima mobilitazione.

Nel merito, USB Inps giudica profondamente sbagliata la riapertura degli sportelli senza prenotazione in tutte le sedi dell’Istituto (Agenzie comprese) con la pandemia ancora in corso e con l’assurdità della richiesta del cosiddetto green pass ai soli lavoratori e non agli utenti. Utenti che nella maggioranza dei casi accederanno alla sede in cerca di soluzioni ai loro problemi concreti ma riceveranno solo la prenotazione per tornare un altro giorno, con prevedibili arrabbiature e proteste che potrebbero portare a situazioni pericolose. Senza dimenticare le molte sedi prive di postazioni adeguate per il ricevimento in sicurezza e altre sedi nelle quali si stanno già riducendo i servizi di pulizia e sanificazione. Il nuovo servizio cosiddetto di prima accoglienza - per il quale non è stata prevista, contrariamente agli annunci, alcuna formazione - è l’ennesimo pasticcio della DC Organizzazione e Comunicazione, responsabile anche della mancata valorizzazione nell’opinione pubblica degli ottimi risultati dello sportello remoto dell’Istituto.

Riguardo ai rientri in presenza resi obbligatoriamente prevalenti dal “decreto Brunetta”, riteniamo sbagliato procedere fin dal 15 ottobre senza utilizzare nemmeno i 15 giorni previsti dal decreto stesso per darvi attuazione. Riteniamo inoltre che in molte sedi non vi siano le condizioni per tenere insieme i tre giorni di rientro e il rispetto delle misure di sicurezza, a partire dal protocollo sottoscritto a giugno 2020. A giudizio della USB, non si dovrà consentire la presenza di più di un lavoratore per stanza.

USB ribadisce la necessità  di SW emergenziale per tutti almeno fino al termine dell’emergenza sanitaria e abbiamo evidenziato la paradossale situazione dei colleghi informatici, che attualmente lavorano in gran parte con ottimi risultati senza rientri in presenza e che da lunedì potrebbero essere assurdamente costretti a tre rientri in condizioni di grave disagio, considerando il perdurare vergognoso dell’inagibilità dell’edificio destinato alla Direzione Centrale Tecnologia Informatica in viale della Civiltà del Lavoro.

Riguardo alla certificazione verde che altro decreto legge ha reso obbligatorio per l’accesso al posto di lavoro e che per USB non è una misura sanitaria e non è adeguata a garantire posti di lavoro sicuri, abbiamo chiesto che i controlli previsti dalla norma avvengano in entrata (per scongiurare sanzioni disciplinari) e che il costo dei tamponi - a tutti gli effetti da considerare dispositivi di protezione individuale - venga posto a carico dell’Amministrazione in quanto rientrante nei doveri del datore di lavoro. Tamponi gratuiti dovranno essere garantiti a tutto il personale che ne farà richiesta e non solo del personale non vaccinato.

In un contesto già di per sè difficilissimo e pieno di rischi, aver inserito anche l’avvio in tutte le sedi della pessima e ormai famigerata riorganizzazione - cosiddetto reassessment - dà la misura dell’autoreferenzialità e dello scollamento dalla realtà di un’Amministrazione i cui vertici sono forse più preoccupati del loro futuro che della buona gestione dell’Istituto di cui hanno la responsabilità.

Al termine dell’incontro la delegazione di parte pubblica, con la colpevole assenza di Presidente e Direttore Generale, non ha fornito alcuna rassicurazione in merito all’accoglimento delle richieste di parte sindacale o all’apertura di un percorso condiviso. USB Inps dichiara pertanto lo stato di agitazione del personale con indizione di assemblea permanente in modalità online su piattaforma propria, a decorrere da venerdì 15 ottobre fino a venerdì 22 ottobre.