L'ACCORDO TRA D.G. E SINDACATI DURA IL TEMPO DI UN VALZER

Comunicato n. 54/18

Nazionale -

Questa mattina era nuovamente convocato il tavolo sindacale nazionale per affrontare il problema della richiesta dei canoni arretrati ai Cral della Direzione generale e dei territori. L’amministrazione ci aveva avvisato di aver raggiunto un accordo con le organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL per una nostra presenza senza diritto di parola.

La riunione è iniziata regolarmente e, dopo una breve introduzione sull’argomento, c’è stato un giro d’interventi al termine del quale abbiamo chiesto di dare il nostro contributo alla discussione.

Siamo stati immediatamente stoppati dal Direttore generale che ci ha detto che i patti raggiunti con gli altri sindacati erano di accettare la nostra presenza ma senza possibilità d’intervenire sulle questioni all’ordine del giorno. A malincuore abbiamo accettato tale modalità pur di non far saltare la riunione, pensando in questo modo di favorire la ripresa di un confronto nell’interesse generale dei lavoratori.

Terminato l’argomento Cral, il Direttore centrale Risorse Umane ha introdotto il tema riguardante le modifiche alla Determinazione del Direttore generale N. 55 del 5 giugno 2017 sulle modalità di attribuzione delle posizioni organizzative.

A questo punto ha preso la parola il coordinatore generale della CGIL che ha chiesto ancora una volta l’applicazione dell’art. 7 del CCNL Funzioni Centrali riguardo la composizione del tavolo sindacale. Siamo rimasti perplessi così come ci è sembrato di scorgere profonda delusione nello sguardo del Direttore generale che, a quel punto, ha chiesto alle altre organizzazioni sindacali cosa intendessero fare. Tutte le delegazioni si sono alzate ed hanno abbandonato la riunione.

Ci sfugge un particolare: perché la CGIL non ha posto la questione della presenza della USB all’inizio della riunione ma solo quando si stava per parlare di posizioni organizzative? L’accordo tra D.G. e Sindacati firmatari del CCNL è durato il tempo di un valzer, danzato su un argomento spinoso come quello dei Cral, per i quali riteniamo debba intervenire una sanatoria riguardante il periodo pregresso, per non assistere ad un bagno di sangue dal punto di vista economico e all’addebito di responsabilità sulle spalle di chi negli anni ha cercato di tenere viva un’utile esperienza di socializzazione tra lavoratori. Si colpiscano eventuali abusi, ma si salvi la generale buona fede di chi si è impegnato in tale attività, senza essere schiavi di ispettori del MEF che fanno le pulci alle altre amministrazioni mentre a casa loro chiudono entrambi gli occhi.

Quanto accaduto oggi rafforza la convinzione della USB nel pretendere democrazia sindacale all’interno dell’Istituto. La tutela dei lavoratori non può essere ad esclusivo appannaggio di chi continua ad imporre regole sbagliate cercando di soffocare esperienze diverse.