IL DG INPS INVITA A FARE SQUADRA. PIOGGIA DI CRITICHE DA PARTE DEI MANSIONISTI

Comunicato n. 12/19

Nazionale -

I lavoratori delle Aree A e B non l’hanno presa bene ed hanno ragione. Nell’intervista riferita a Quota 100 e Reddito di cittadinanza pubblicata su Intranet lo scorso 30 gennaio, il direttore generale ha invitato tutti a fare squadra per affrontare i gravosi impegni che stanno ricadendo sull’INPS a seguito delle scelte del governo in campo previdenziale e di sostegno al reddito. Nessun accenno al disagio che continuano a vivere gli oltre 5.000 colleghi delle Aree A e B, inchiodati nelle aree di appartenenza e senza una reale prospettiva di veder riconosciuta la professionalità espressa in tanti anni di lavoro nell’Istituto.

All’inizio del suo mandato il direttore generale parlò di pacificazione, ora invita a fare squadra, ma è ovvio che se non si affrontano e non si portano a soluzione problemi importanti come quelli vissuti sulla loro pelle dai lavoratori che svolgono le stesse funzioni di altri ma con una retribuzione inferiore anche di 900 euro al mese, il clima aziendale continuerà ad essere compromesso.

Siamo coscienti che il mansionismo non si risolve complessivamente con soluzioni interne all’Istituto, ma siamo altrettanto convinti che i vertici dell’INPS potrebbero reclamare una soluzione contrattuale facendo valere la differenza organizzativa e professionale dell’ente rispetto ad altre realtà della pubblica amministrazione. E’ questa iniziativa che manca, perché altrimenti l’Aran non tergiverserebbe nel convocare la Commissione paritetica per la revisione dei sistemi di classificazione. Da parte dell’INPS non c’è iniziativa politica sul mansionismo. Da parte nostra continueremo a sollecitare l’Agenzia negoziale perché riprendano i lavori della Commissione.

Nella stessa intervista il direttore generale annuncia che entro il 2019 ci saranno 4.100 nuove assunzioni all’INPS. Come sembrano lontani i tempi in cui USB veniva sbeffeggiata perché indicava in 6.000 nuove assunzioni entro il 2020 il necessario fabbisogno dell’INPS per continuare ad erogare le prestazioni ai cittadini. I fatti, come al solito, ci danno ragione, però quanta amarezza nel subire ogni volta ingiusti attacchi.