USB RILANCIA LA VERTENZA VIGILANZA

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Lo scorso 3 maggio la USB Pubblico Impiego Funzioni Centrali ha avuto un lungo colloquio con il dott. Leonardo Alestra, che da settembre del 2018 è alla guida dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, in sostituzione di Paolo Pennesi, rimosso dall’incarico prima della fine del mandato.

Al Capo dell’Ispettorato la USB ha ricordato la propria contrarietà alla nascita dell’Agenzia, prevista all’interno della Riforma del Lavoro di Matteo Renzi conosciuta come il Jobs Act, intervento legislativo che ha istituzionalizzato la precarietà del lavoro operando al tempo stesso una razionalizzazione dei corpi ispettivi in nome di un risparmio di spesa considerato prioritario a qualunque criterio di efficienza ed efficacia.

La USB ha ribadito la piattaforma che guida la propria iniziativa sulla vertenza Vigilanza:

  • Maggiori risorse economiche da impiegare nello sviluppo dell’informatica e nell’adeguamento della retribuzione degli ispettori del lavoro a quella dei corpi ispettivi di INPS e INAIL;
  • Pieno ripristino delle funzioni ispettive in capo ad INPS e INAIL, con la cancellazione dei ruoli ad esaurimento e la possibilità per quelle amministrazioni di tornare ad assumere nuovi ispettori;
  • Consolidamento delle funzioni di coordinamento dell’INL in un quadro di rinnovato impulso della lotta all’evasione contributiva e al contrasto del lavoro nero.

Il dott. Alestra ha condiviso alcuni ragionamenti della posizione della USB, in special modo la parte legata all’esigenza di nuovi stanziamenti economici senza i quali la riforma non ha gambe per funzionare, così come comune è l’obiettivo d’incrementare il numero degli ispettori.

La USB intende sollecitare il legislatore affinché intervenga per garantire il funzionamento dell’Ispettorato e per restituire ad INPS e INAIL funzioni primarie in campo ispettivo, recuperando una distinzione di ruolo e di competenze utile a garantire l’efficacia dell’attività di Vigilanza. In tal senso le risorse destinate alle missioni del personale INPS e INAIL devono rimanere nelle casse degli Enti, individuando stanziamenti aggiuntivi per il personale dell’Ispettorato.

I prossimi interventi normativi potrebbero rappresentare il contenitore nel quale inserire una profonda revisione di quanto deciso con il Jobs Act.                                                                                           

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