DALL'ASSEMBLEA DEL PERSONALE INPS DI VICENZA E AGENZIE SULLA CIRCOLARE N. 102/2009

Vicenza -

Al Commissario Straordinario

Dott. Antonio Mastrapasqua

 

Al  Direttore  Centrale Sviluppo e Gestione Risorse Umane

Dott. M. Nori

 

Al Direttore Generale

Dott. Vittorio Crecco

 

Al Direttore regionale Veneto

Dott. A. Pone

 

Al Direttore di sede

Dott. B. Ferrari

 

e, p.c.   alle OO.SS. Nazionali - LORO SEDI

                                                                   

 

Alle Lavoratrici e ai Lavoratori delle sedi INPS Veneto

 

 

 

 

                                                      

Oggetto: ASSEMBLEA DEL PERSONALE INPS DI VICENZA E AGENZIE – CIRCOLARE N. 102/2009

 

 

 

Oggi, 30 settembre 2009, si è tenuta un’assemblea  di tutto il personale della Sede INPS di Vicenza e agenzie indetta dalle RdB nel corso della quale è emersa viva preoccupazione in merito alla riorganizzazione dell’Istituto a tappe forzate prevista dalla circolare in oggetto.

 

Dalle notizie che sono pervenute, dalle prime riunioni dei responsabili di sede, si preannuncia un cambiamento di mansioni per il personale coinvolto nella riorganizzazione. 

 

I lavoratori e le lavoratrici chiedono di fermare questa corsa e di iniziare una riflessione sulle ricadute produttive di questo nuovo modello organizzativo.

 

Per anni sono state spiegate le “virtù” del processo ed è stata imposta ai dipendenti la copertura di tutte le fasi del processo, indipendentemente dalla qualifica rivestita. E’ un modello che ha funzionato, soprattutto grazie all’impegno quotidiano del personale che ha fatto fronte ad una mole di lavoro sempre maggiore, mentre con questo nuovo riassetto delle sedi, indubbiamente si andrebbero a frammentare adempimenti a discapito dell’utente in termine sia di qualità di risposta, di tempi di attesa e qualità della pratica.

 

Ora in base a studi di imprese esterne, che sicuramente avranno un lauto tornaconto,  ci stanno dicendo che si sono sbagliati che si ritorna al modello back e front-office e alla fine dei processi.

 

Sono emersi forti dubbi sull’utilità di questo modello in particolare per “la sua capacità di soddisfare le esigenze dell’utenza” ma soprattutto non si è  disposti ad accettare passivamente dei nuovi modelli organizzativi, senza che peraltro non siano state date delle risposte sui seguenti problemi, la cui risoluzione viene procrastinata da tempo in maniera inaccettabile, quali: 

  • ripristino fondo di ente ulteriormente decurtato (non è stato rispettato l’accordo sindacale sulla proposta di Fondo di Ente 2009 pari a 344 milioni di euro)
  • mansioni superiori svolte dalle aree A e B     
  • aumento dei buoni pasto
  • scorrimento delle graduatorie
  • passaggio a C1

 

Si precisa che non sarà  accettato un ulteriore ampliamento delle mansioni e/o diversa dislocazione del personale senza l’accettazione dello stesso e delle OO.SS..

 

Si sottolinea l’esigenza per tutto il personale dell’emanazione di appositi ordini di servizio individuali per l’attribuzione delle competenze.

 

Pertanto si chiede che l’amministrazione dia delle risposte positive innanzitutto alle legittime istanze del personale e che i vertici sia a livello provinciale, che regionale, blocchino la corsa forzata verso questo nuovo modello organizzativo, non solo poco convincente, ma che potrebbe rivelarsi dannoso sia per il personale che per l’utenza.

 

Sappiano comunque che se intendono procedere troveranno l’opposizione del personale che è stanco di subire attacchi mediatici a tutti i livelli, salvo poi doversi rimboccare le maniche per far funzionare modelli costruiti a tavolino e senza una consultazione degli interessati.

 

Pertanto il personale di area B e C riunito oggi in assemblea si oppone alla riorganizzazione delineata dalla circolare numero 102/2009 e attuerà tutte le forme necessarie di lotta per contrastare questo progetto almeno sin quando verrà data risposta alle questioni che riguardano il personale tutto.

 

Si vuol ricordare ai vertici dell’Istituto che nessuna riorganizzazione è possibile senza il consenso dei dipendenti, e che richieste di impegno aggiuntivo dovranno essere adeguatamente compensate a livello economico.

 

 

Vicenza, 30 settembre 2009

 

I lavoratori riuniti in assemblea