PRODUTTIVITA': SE LA CANTANO E CE LE SUONANO!

Milano -

Premesso che la definizione dei parametri per la liquidazione dell’incentivo è un atto unilaterale dell’Amministrazione, così come dei relativi piani di produzione, atti sui quali le OO.SS. e le RSU vengono coinvolte esclusivamente in termini di informativa, spesso generica e largamente insufficiente, il prospetto sui dati a consuntivo al 31 marzo 2012, che trasmettiamo in allegato, ci suggerisce alcune considerazioni, in particolare sulla situazione dell’area metropolitana di Milano.

Nel confronto con le altre aree metropolitane il dato di Milano (110,2) risulta il più basso. Non conoscendo le realtà lavorative delle altre città non vogliamo ovviamente azzardare paragoni impropri; tuttavia non possiamo esimerci dal manifestare la nostra sorpresa per la velocità con cui in alcune strutture, che hanno subito decurtazioni dell’incentivo 2011, si è recuperato terreno rispetto all’anno scorso, mentre Milano nonostante un incremento dell’1,95 ha difficoltà a stare al passo del parametro 124.

Il risultato di Milano per il momento non pregiudica il pagamento dell’acconto, visto che l’asticella è stata “abbassata” per tutti a quota 100 rispetto al famoso 124. Quello che ci preoccupa, e ne abbiamo già denunciato gli effetti deleteri sui lavoratori, è che da questo dato si trovi il pretesto per “stressare” oltre ogni misura il personale, creando un clima invivibile all’interno delle sedi. E’ chiaro che i lavoratori di Milano non hanno alcuna responsabilità rispetto ad un sistema di rilevazione della produzione che fa acqua da tutte le parti, sul quale le OO.SS non hanno modo di intervenire, e che a volte riesce a produrre risultati “miracolosi per opera e virtù dello spirito santo”.

A nostro avviso, e non lo diciamo da oggi, Milano sconta in maniera pesante una riorganizzazione scellerata, che mostra ogni giorno di più i suoi limiti, basata su scelte che come USB non abbiamo condiviso, rifiutandoci di firmare l’accordo regionale sulla riorganizzazione. E’ antipatico dire: “l’avevamo detto!”, ma tant’è. Basta osservare i dati del primo trimestre 2012 per scoprire che in altre realtà metropolitane, grazie per esempio alla creazione delle filiali di coordinamento, le strutture sono state aggregate in modo meno irrazionale.

A Milano è stato creato un mostro organizzativo, con un’unica Direzione Metropolitana che deve coordinare un’Agenzia Interna, 6 Complesse e 16 Territoriali. Ne abbiamo avuto una prova tangibile durante la preparazione e lo svolgimento delle elezioni rsu, che sono state particolarmente complicate proprio per l’enorme difficoltà a coordinare e garantire un livello minimo di uniformità a tutte le strutture coinvolte nelle operazioni elettorali.

Dato tale contesto, risultano veramente fuori luogo le parole usate dal Direttore regionale nell’ultima informativa sindacale sui dati della produzione a proposito dei lavoratori dell’area metropolitana di Milano che, a suo dire, devono lavorare di più (sic!), scaricando così su di loro le responsabilità, e assolvendo una organizzazione interna fallimentare sia per il personale che per l’utenza.

Se questo è il punto di vista del massimo dirigente locale, siamo messi davvero male!

                  

USB INPS MILANO