NON SI PROCESSA ILCONFLITTO. SOLIDARIETA' AL DELEGATO REGIONALE USB INPS EMILIA ROMAGNA

Comunicato n. 26/15

Nazionale -

 

Il 2012 sarà ricordato all’INPS come un “annus horribilis” dei rapporti tra la dirigenza e il sindacato. Ad agosto di quell’anno fu aperto un procedimento disciplinare con richiesta di licenziamento nei confronti dei tre delegati nazionali della USB perché il sindacato di base aveva osato denunciare il comportamento illegittimo dell’allora Capo del Personale. Dopo il pieno proscioglimento dei delegati sindacali e il licenziamento del dirigente, quest’ultimo denunciò penalmente per diffamazione uno dei delegati nazionali della USB per il comunicato sindacale con il quale USB informava del prestito concessosi dal dirigente dell’INPS, comunicato che il PM considerò frutto di critica sindacale, ancorché aspro nei toni, proponendo il proscioglimento del delegato della USB da ogni accusa. Il giudice accolse la richiesta del PM e archiviò la denuncia.

 

In quello stesso anno a Bologna la struttura regionale della USB dell’INPS pubblicò un comunicato con il quale si chiedeva conto al Direttore regionale dell’epoca di alcune discutibili scelte e di un comportamento ritenuto non rispettoso della dignità dei lavoratori della regione. Anche in quel caso il dirigente rispose con una querela per diffamazione nei confronti di uno dei delegati regionali della USB. Il giudice in questo caso condannò il dirigente sindacale il quale presentò opposizione al decreto e il prossimo 1° aprile la causa sarà discussa presso il Tribunale penale di Bologna.

 

La USB esprime la piena solidarietà al delegato sindacale e il 27 marzo sarà convocata un’Assemblea regionale dei lavoratori dell’INPS dell’Emilia Romagna, con la presenza dell’intera segreteria nazionale del sindacato di base dell’INPS, per ribadire che il conflitto non può essere processato e per continuare a denunciare il comportamento di una dirigenza dell’ente previdenziale che non ammette critiche al proprio operato, troppo spesso segnato da connivenza con i sindacati concertativi CGIL-CISL-UIL che per interesse chiudono gli occhi di fronte a qualsiasi abuso o illegittimità commessi all’interno dell’ente.

 

Vogliamo contribuire al cambiamento dell’INPS e ci possiamo riuscire se ancora una volta saremo tutti insieme.