20 NOVEMBRE 2015 - SCIOPERO GENERALE - LAVORO PUBBLICO: IN TANTI SFIDANO LA PAURA E SCENDONO IN PIAZZA PER LO SCIOPERO GENERALE USB. I VERI VALORI LI DIFENDONO I LAVORATORI CON LO SCIOPERO E LE PIAZZE DI OGGI

COMUNICATI STAMPA

Mobilitazione riuscita nonostante tutte le difficoltà

 

Nazionale -

 

Nonostante la  difficile giornata, funestata da ulteriori gravi avvenimenti internazionali e da allarmi bomba alla metro di Roma, a quella di Milano ed al centro direzionale di Napoli, in tanti – circa 20.000 lavoratrici e lavoratori pubblici - hanno scelto con coraggio e determinazione di scioperare con l’USB, scendendo in piazza a Milano, Roma, Napoli e Cagliari.

 

A Milano, il lungo corteo giunto a Palazzo Marino, ha visto i Vigili del Fuoco gettarsi in terra  a simboleggiare la contrarietà a tutte le guerre ed a l’utilizzo del Corpo Nazionale per operazioni di ordine pubblico. Tanti lavoratori della Sanità, giunti da tutto il nord Italia con i camici, hanno suonato i loro tamburi di latta per risvegliare l’attenzione sulla distruzione dei servizi.

A Napoli forte presenza dei lavoratori e delle lavoratrici del pubblico impiego provenienti dal sud, con molti precari ed idonei del concorso Inps,  ma anche lavoratori dei trasporti, ex-LSU, giovani e migranti, tutti in corteo fino a piazza del Plebiscito in solidarietà con lo sciopero.

A Roma il partecipato corteo del centro Italia, composto da lavoratori di tutti i settori del pubblico impiego e delle aziende partecipate, ha raggiunto il ministero della Funzione Pubblica dove è avvenuto un lancio di monetine al grido “Sedici centesimi nun so’ manco un caffè, Governo Renzi tietteli pe’ te!”.  La manifestazione si è conclusa in piazza S. Andrea della Valle, da cui,  nel comizio di chiusura, è stato lanciato ai Senatori l'appello per votare contro una legge di Stabilità  ingiusta ed  iniqua. Uno striscione con su scritto “NON VOTATELA”  si è levato in volo dalla piazza sospeso su dei palloncini, in direzione del Senato dove in contemporanea partiva  la chiama per la votazione della legge di Stabilità.

 

Così, mentre l’attenzione dei media è rivolta ai tragici fatti internazionali, alla chetichella il Governo Renzi pone l’ennesima fiducia imbavagliando il Parlamento per far passare una pessima Legge di Stabilità.   Una legge che, secondo l’USB, distrugge il welfare e lo stato sociale così come l’Italia, uscita dal secondo Dopoguerra, li aveva costruiti, conquistandoli con le lotte per la democrazia ed i diritti universali: al lavoro, all’istruzione, alla pensione, alle cure sanitarie per tutti.

 

Sono questi  i veri valori che le lavoratrici ed i lavoratori pubblici, scioperando  e scendendo oggi in piazza in un clima di paura e falsi allarmismi, hanno dimostrato di saper difendere, affermando l’importanza di continuare la lotta contro politiche antipopolari e antidemocratiche imposte da un’Europa che ha abbracciato gli interessi  delle  lobbies e del profitto.

 

Roma, 20 novembre 2015

 

 

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(Ore 11,30)

È in corso lo sciopero generale dell’intera giornata proclamato oggi dall’Unione Sindacale di Base per tutte le categorie del pubblico impiego, i lavoratori e le lavoratrici dei servizi pubblici privatizzati ed esternalizzati  e delle partecipate e gli Lsu Ata della Scuola. Lo sciopero è indetto contro la Legge di Stabilità, che prevede 5 euro medi lordi mensili di aumento contrattuale, continua a tenere bloccate le assunzioni, taglia la Sanità ed i servizi, riduce da 8.000 a 1.000 il numero delle partecipate, favorendo la definitiva privatizzazione di numerosi servizi territoriali.


Partiti i 3 cortei delle quattro le manifestazioni organizzate in occasione dello sciopero - a Roma, Milano, Napoli e sit-in a Cagliari - con circa 20.000 partecipanti complessivi, che hanno sfidato il clima di paura conseguente ai recenti attentati in Francia.


I cortei sono stati aperti dagli striscioni: “VOSTRE LE GUERRE NOSTRI I MORTI”, seguito da “LA LEGGE DI STABILITÀ CHE VOGLIAMO: RICONQUISTARE SERVIZI, SALARIO DIRITTI” 


Blindato il corteo a Roma, con via dei Cerchi, luogo del concentramento, chiusa al traffico dalle 5 del mattino.  L’afflusso dei manifestanti nella capitale è stato reso difficile anche da un nuovo allarme bomba alla metro A e dal traffico impazzito attorno all’area del percorso della manifestazione. In piazza anche i lavoratori del trasporto privatizzato della Roma Tpl Scarl, oggi in sciopero con adesione al 80%.


Giunti alla Confederazione USB numerosi messaggi di solidarietà e sostegno allo sciopero: dalla Federazione Sindacale Mondiale (FSM/WFTU), della Segreteria europea FSM/WFTU, della Segreteria europea della TUI PS&A (Sindacato Mondiale Lavoratori Pubblici), della FISE (Sindacato Mondiale Insegnanti), del PAME (Grecia), del CGTP-IN (Portogallo), della CGT Cheminots (Ferrovieri Francia), del LAB (Confederazione Sindacale Paesi Baschi), del PASYEK PEO (Lavoratori Pubblici Cipro), del APFUTU (Lavoratori Pubblici Pakistan), CONEP (Confederazione Lavoratori Pubblici Nepal).

Sostegno anche da Rifondazione Comunista. Attesa in piazza a Roma, compatibilmente con le votazioni in Senato,  una pattuglia di parlamentari 5 Stelle che nei giorni scorsi hanno perorato presso la Questura il diritto al corteo nel centro della capitale per lo sciopero USB.