AREA INFORMATICA: Il FUTURO E IL PASSATO…

Roma -

Quattro anni fa sono partiti i lavori di ristrutturazione del plesso di via Civiltà del Lavoro. Ristrutturazione finita? Macchè!!! D’altro canto nell’era Boeri che cosa ci si poteva aspettare?

Non dimentichiamo che il presidente e l’ex direttore  generale Cioffi, nonostante gli esperti del settore ritenessero i servizi telematici INPS forniti ai cittadini come i migliori in assoluto di tutta la pubblica amministrazione e non solo, fecero, in una audizione parlamentare, un duro attacco all’informatica dell’INPS, definendola “vecchia e superata”.

Da allora nell’area informatica dell’INPS si è andati sempre peggio. Nuovo sito esterno incomprensibile e difficoltoso per migliaia di utenti, che sono così costretti a rivolgersi ai patronati, diminuzione del personale, blocchi quotidiani delle procedure informatiche, dismissione del main frame e per ultimo, ma non meno importante, la questione della sede madre dell’area informatica dell’INPS, che chiusa per lavori di ristrutturazione che sarebbero dovuti durare al massimo due anni risulta, dopo quattro anni, nella quasi sua interezza inaccessibile, provocando enormi disagi a tutto il personale informatico che attualmente è distribuito su 4 plessi.

Partiamo da un dato oggettivo: via della Civiltà del lavoro è una strada che separa due mondi, il lato nobile ed il lato decadente. Il futuro ed il passato.

Anche i tornelli del palazzetto sono in linea con il resto: malfunzionanti, ne funziona solo uno in entrata e due in uscita, anche qui una evidente metafora che ormai dal centro elettronico si esce soltanto, e non si entra più.

L’informatica dell’Istituto è ormai altrove, certamente non in via della Civiltà del lavoro.

E pur essendo questo evidente, c’è ancora chi si ostina ad invitare i lavoratori dell’informatica a guardare altrove, con un atteggiamento ipocrita che rasenta forse la complicità.

Ma noi che siamo stati protagonisti della crescita dell’istituto non ci diamo per vinti.

Noi informatici, per il solo fatto di esistere, rappresentiamo ancora una evidente testimonianza di quella che sarebbe dovuta e potuta essere una pubblica amministrazione realmente pubblica ed efficiente.

Noi siamo scomodi. Impediamo di raccontare in maniera compiuta a chi ha interessi personali da difendere, che l’informatica buona e brava è solo quella privata, è solo quella proposta dai guru americani, è quella infarcita di termini suggestivi ma totalmente estranea ad una idea di INPS bene comune della società. Così come l’acqua, anche il welfare dovrebbe essere un diritto naturale, un bene comune da tutelare e da difendere.

Per riportare l’istituto agli alti livelli di prestigio che per tanti anni ha occupato nel panorama della pubblica amministrazione, noi informatici dobbiamo recuperare e riprenderci il ruolo di protagonisti.

La USB ha intrapreso un percorso di difesa e rafforzamento delle funzioni e dello sviluppo dell’area informatica e, con le nostre continue richieste ed iniziative, stiamo costringendo l’amministrazione, dopo anni, a confrontarsi per trovare degli sbocchi positivi sulla questione del main frame, sui continui blocchi e malfunzionamenti delle procedure informatiche, ed infine sull’avvio delle procedure necessarie per bandire un concorso pubblico di 400/500 nuovi informatici al fine di reinternalizzare servizi e procedure. 

La USB ha chiesto con una propria nota all’Amministrazione di prendere visione degli atti amministrativi riguardanti la ristrutturazione dei lavori di via Civiltà del Lavoro, di conoscere i motivi dell’ingiustificata dilatazione dell’esecuzione dei lavori ed i tempi previsti per la chiusura definitiva degli stessi.

                                                                                                                        USB DCOSI