CHI DECIDE LA PUBBLICAZIONE DEI POST SU INTRANET? NUOVO CASO DI CENSURA SUL CONCORSO PUBBLICO

Comunicato n. 82/17

Nazionale -

La pubblicazione dei post nelle News di Intranet segue un decalogo che l’amministrazione si è data. Ad esempio, è vietato l’uso di espressioni violente, offensive e volgari. Ma chi valuta se il post contiene frasi di tale tipo?

Ce lo chiediamo perché ci è stato segnalato il rifiuto della pubblicazione di un post a commento del concorso pubblico a 365 posti di analista di processo – consulente professionale, con la motivazione che quanto scritto dal dipendente (per inciso un conosciuto delegato regionale della USB) violerebbe l’articolo 2 della netiquette, cioè conterrebbe espressioni violente, offensive, volgari.

Lasciamo giudicare a voi e vi riportiamo l’esatto contenuto del commento, che trovate anche in allegato.

“Il bando così formulato è palesemente un vestito cucito addosso “agli amici degli amici”. Che squallore. Il concorso deve essere aperto a tutti i laureati compresi, ovviamente, quelli triennale. La valutazione dei titoli ha un peso eccessivo rispetto al punteggio attribuito alle prove. “L’è tutto da rifare”, come diceva Bartali. Giovanni Esposito Langella”.

Dov’è la violenza? Dov’è l’offesa? Dov’è la volgarità? Vi invitiamo a continuare a bombardare di commenti la news di pubblicazione del concorso. Opponiamoci ad ogni forma di pretestuosa censura. Facciamo sentire tutta la rabbia dei lavoratori dell’INPS per un concorso inopportuno e dannoso. Ad essere violento, offensivo e volgare è il concorso pubblico imposto da Boeri e facilitato dall’accordo firmato da CISL e UIL, che ora, nelle assemblee, lo rinnegano.

Ci è stato raccontato che pochi giorni fa, in un’assemblea all’INPS di Latina, il segretario nazionale della CISL INPS ha affermato di non aver sottoscritto l’accordo per il nuovo profilo e che, in ogni caso, il concorso si sarebbe comunque fatto alla stessa maniera. Non è vero. Senza il verbale sottoscritto da CISL e UIL Boeri non avrebbe potuto indire il bando con gli attuali criteri e sarebbe stato costretto ad aprire il concorso a tutti i laureati.