11 GENNAIO 2018, ASSEMBLEA NAZIONALE ISPETTORI DI VIGILANZA INPS - TUTTI A ROMA IN VIA CIRO IL GRANDE

Comunicato n. 02/18

Nazionale -

L’assemblea nazionale degli ispettori di vigilanza INPS, convocata da UIL, USB, CISAL, si terrà a Via Ciro il Grande, davanti alla Direzione generale, edificio dove hanno gli uffici i vertici dell’ente.

Al balletto di sale riunioni da uno stabile all’altro, ai dinieghi di utilizzo di una Sala Mancini che stranamente l’amministrazione nega per uso sindacale e concede a pagamento solo a soggetti esterni, abbiamo risposto in accordo con le altre organizzazioni promotrici, modificando la convocazione dell’iniziativa in assemblea esterna. Non sarà quindi necessario attestare la presenza tramite badge.

L’appuntamento per tutti gli ispettori di vigilanza è in via Ciro il Grande N. 21, per una mattinata di confronto e mobilitazione che terminerà con l’incontro con l’amministrazione previsto per il pomeriggio alle ore 15:00.

USB si è resa disponibile ancora una volta all’interno dell’INPS ad un’iniziativa unitaria, mettendo da parte divisioni e superando precedenti esperienze negative, perché prima di tutto c’è da difendere la funzione dell’attività di vigilanza, la necessità di continuare a perseguire obiettivi di legalità e di tutela dei lavoratori, e per mantenere tali obiettivi sono necessarie risorse economiche e indipendenza dalla politica. Per questo USB è stata sempre contraria all’idea di Agenzia unica della vigilanza ed ha lottato al fianco degli ispettori dalla prima ora, contribuendo a limitare i danni di un’operazione fallimentare.

Oggi il ministro Poletti forza la mano per ottenere quello che il decreto istitutivo dell’INL non gli permette: il passaggio definitivo di tutti gli ispettori INPS e INAIL all’Ispettorato. L’iniziativa di domani è importante ma parziale, perché l’obiettivo deve essere quello di riunire intorno ad un interesse comune tutti gli ispettori INPS-INAIL-INL. Va rimossa ogni contrapposizione tra lavoratori perché il nemico è la controparte governativa e le manie di grandezza di qualche dirigente del ministero, che ha pensato di coronare le proprie aspettative personali ritagliandosi un posto di privilegio nella vigilanza.