2 AGOSTO 1980 BOMBA FASCISTA ALLA STAZIONE DI BOLOGNA, PIENA VERITÀ SULLA STAGIONE DELLE STRAGI

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(95/21) Alle 10:25 del 2 agosto 1980 una bomba esplose all’interno della stazione ferroviaria di Bologna Centrale uccidendo 85 persone e ferendone oltre 200. Nonostante i depistaggi, la matrice fascista della strage fu chiara fin da subito, ma ci sono voluti anni per arrivare alla condanna di quelli che sono stati considerati gli esecutori materiali. Non è andata così per altri attentati che fanno parte della lunga stagione della strategia della tensione, come nel caso dell’Italicus, una strage rimasta impunita.

Oltre alla verità giudiziaria e alla condanna penale di chi ha materialmente partecipato alle stragi c’è il profondo bisogno di squarciare il velo omertoso delle complicità politiche, del ruolo degli apparati dello Stato, troppo semplicisticamente definiti “deviati”, del ruolo della mafia e di come essa stessa ha svolto una funzione stragista, insomma, occorrerebbe affrontare una volta per tutte la verità storica su quella stagione, lunga quasi un trentennio, sulle sue finalità e sugli effetti che ha prodotto.

Vogliamo oggi ricordare i morti di Bologna, ma anche quelli dell’Italicus, il cui tragico anniversario cadrà tra due giorni, della Banca Nazionale dell’Agricoltura in Piazza Fontana a Milano del 12 dicembre 1969, di Piazza della Loggia a Brescia del 28 maggio 1974, del Rapido 904 del 23 dicembre 1984, non dimenticando la strage di Ustica del 27 giugno 1980, con gli 81 morti del volo Itavia, nonché i caduti innocenti in tutte le altre stragi.

Siamo qui ancora una volta a chiedere verità e giustizia per tutti i morti causati da una strategia della tensione che ha condizionato la vita di questo paese e contribuito a soffocare le istanze di giustizia sociale.