L'informatica è core business o no?
L’INFORMATICA INPS È “CORE BUSINESS” O NO?
(C 20/2025) Nella Direzione Centrale Tecnologia Informatica e Innovazione Inps, punta di diamante tra le pubbliche amministrazioni, dove si realizzano e si gestiscono centinaia di applicazioni per ogni tipologia di utente, dal cittadino agli intermediari, dove si fanno ingenti investimenti per essere all’avanguardia e realizzare ogni tipo di innovazione digitale, sembra che nessuno si preoccupi del personale che rende possibile tutto questo. Infatti, è stato comunicato che la Direzione Centrale Risorse Umane ha assegnato un budget per gli straordinari della struttura fino al mese di giugno che si è rivelato inferiore a quello del 2024, e quindi insufficiente a coprire i mesi di aprile, maggio e giugno.
Ci risulta che, per alcuni colleghi, siano stati eliminati turni pomeridiani già inseriti in procedura SAP e che, a causa della totale mancanza di risorse, potrebbe essere bloccato anche l’utilizzo della banca ore.
Nel lungo incontro di qualche giorno fa con il capo della struttura, abbiamo avuto conferma che la direzione centrale informatica si è prontamente attivata con quella del personale, nella speranza di ottenere un’integrazione al budget, ma al momento non ci sono risultati. USB chiederà ai vertici i motivi di questa situazione: non si era mai verificato prima che già ad aprile ci fossero problemi nella copertura degli straordinari. Fermo restando che i problemi strutturali si risolvono con le assunzioni e non con lo straordinario, nell’immediato chiediamo con forza il ripristino di un budget adeguato all’importanza della struttura.
Abbiamo anche rappresentato le ulteriori criticità relative al personale, come quella della necessità di formazione tecnica di qualità: era stata promessa ma ancora non ce ne è traccia. La palla è in mano alla DC Formazione e Accademia: si pensi prima al personale e poi a fare Accademia all’esterno.
Abbiamo chiesto con forza di accelerare sull’assunzione di nuovi informatici, anche diplomati, per dare respiro alle aree centrali e alle strutture sul territorio che si trovano in grande affanno. La strada da seguire è l’incremento dell’organico di informatici, limitando il ricorso ad appalti esterni.
Qualcosa andrà rivisto anche nella gestione delle esigenze delle varie tipologie di progetti, dai cosiddetti PES (piani di evoluzione dei servizi) che proliferano sempre più, ai “progetti improrogabili” e così via. La catena gestionale è troppo lunga e c’è poca chiarezza.
Abbiamo ribadito la nostra contrarietà a delocalizzare informatici - sia capi progetto “normali” che PACT (progetti ad alto contenuto tecnologico) - presso altre strutture amministrative, dato il rischio concreto di disperdere professionalità di alto livello e di duplicare i processi.
È ammissibile che l’informatica dell’Istituto, fiore all’occhiello della pubblica amministrazione italiana, sia trattata in questo modo? Basta con i proclami senza esito, pretendiamo che la sbandierata attenzione dell’Istituto al personale si traduca in fatti concreti. Non è accettabile che siano sempre i dipendenti a dover tirare la cinghia per scelte improvvide dell’Amministrazione.