25 APRILE

Nazionale -

Può apparire paradossale che per le manifestazioni del 25 aprile si parli, a sproposito, di tutto tranne che del senso di una giornata che segna la Liberazione dal nazifascismo. A cacciare via i nazifascisti dal nord del paese furono i partigiani che un anno prima non obbedirono agli ordini del generale britannico Alexander (che aveva chiesto di sospendere le azioni militari) e le truppe alleate che avevano risalito la penisola.

Da questo prese corpo nel 1946 una Repubblica nata dalla Resistenza. Due anni dopo venne varata una Costituzione repubblicana che ne assunse il valore fondativo. La stessa Costituzione che la banca d’affari JP Morgan voleva affossare perché “troppo socialista” affidando il lavoro sporco al Pd di Matteo Renzi. Entrambi sono stati sconfitti il 4 dicembre da un referendum voluto dal governo per portare a compimento quel progetto, ma respinto dalla volontà popolare.

In più occasioni si è cercato di depotenziare e stravolgere il senso del 25 aprile come giornata che celebra la Resistenza. Ci avevano provato i governi Berlusconi (riuscendo però a ridare significato attuale e partecipazione di massa alle manifestazioni) e ambienti del Pd.

Oggi arrivano all’idiozia di denunciare che nell’Anpi "non ci sono più i partigiani di una volta”, come se il tempo purtroppo non fosse implacabile anche con gli uomini e le donne che scelsero di combattere il nazifascismo. E che lo fecero – disobbedendo anche a quel generale che li invitava a fermarsi – proprio per far sì che la Repubblica che doveva nascere fosse la realtà di un popolo che si riscattava  e non solo un fantoccio nelle mani delle "potenze alleate".

BUON 25 APRILE