27 GENNAIO GIORNO DELLA MEMORIA PERCHE’ LA STORIA NON ABBIA A RIPETERSI

Roma -

(12/20) Il 27 gennaio del 1945, verso mezzogiorno, le truppe sovietiche dell’Armata Rossa entrarono ad Auschwitz liberando i circa 7 mila prigionieri che i nazisti avevano lasciato nel campo. Altri 60 mila erano stati costretti dalle SS ad un’evacuazione forzata con destinazione i campi di concentramento in Germania. Durante quelle che sarebbero state definite “le marce della morte” i soldati della Wehrmacht spararono a chiunque non era in grado di proseguire il cammino.

Si calcola che i morti legati ai processi di “arianizzazione” promossi dal regime nazista furono almeno 15 milioni, tra ebrei, rom, disabili, dissidenti politici, russi, ceceni, ucraini, polacchi, sloveni, omosessuali, dissidenti religiosi ecc.. Uno sterminio pianificato ed attuato con feroce determinazione.

Oggi si celebra il giorno della memoria, perché resti viva in ognuno di noi l’attenzione verso quel genocidio che attraversò la seconda guerra mondiale e si vigili affinché quei fatti non abbiano a ripetersi.

USB è sindacato indipendente, pacifista e antifascista e pratica questi principi ogni giorno portando avanti i valori della resistenza.

Ma la memoria non deve andare a senso unico. Oggi è necessario che Israele favorisca finalmente e sul serio il processo di pace in medio oriente per arrivare al riconoscimento ed alla convivenza pacifica di due stati indipendenti: Israele e Palestina. Ritirare gli insediamenti israeliani dai territori palestinesi è il passaggio necessario per arrivare ad un vero processo di pace. Continuare ad aprire nuovi insediamenti di coloni va nella direzione opposta.