SELEZIONI INPS 2020, PERCORSO AD OSTACOLI FORSE ENTRO IL MESE SI ARRIVA AL TRAGUARDO
(28/21) Non si può certo dire che le selezioni per i passaggi di area bandite dall’INPS nel 2020 non abbiano avuto un percorso con tanti ostacoli. Comprendiamo quindi lo sconforto e la stizza che emerge dal volantino del Comitato delle Aree A e B che ci è stato chiesto di diffondere a tutto il personale e che riportiamo di seguito. Prendiamo invece le distanze dalla più o meno velata contrapposizione con i colleghi consulenti della protezione sociale. Piuttosto che mettersi gli uni contro gli altri riteniamo che si debba agire per unire i lavoratori senza atteggiamenti corporativi o nonnismi. E questo vale per tutti.
La storia delle recenti selezioni per i passaggi in Area B e in Area C è fatta di inspiegabili rinvii, incertezze, complicazioni. Non è stato facile ottenerne l’emanazione, non è facile oggi ottenerne la conclusione con l’approvazione definitiva delle graduatorie.
Il CdA ha approvato il Fabbisogno INPS nella versione definitiva approvata dai ministeri vigilanti. Ora il Fabbisogno ha bisogno di un ulteriore passaggio ai ministeri per la presa d’atto di quanto deliberato. Solo allora il CdA potrà approvare le graduatorie definitive. Dalla direzione centrale risorse umane arriva la notizia che si sta facendo di tutto per arrivare all’approvazione delle graduatorie entro il corrente mese. L’argomento è stato già inserito all’ordine del giorno della prossima riunione del CdA calendarizzata per il prossimo 17 febbraio, ma tutto dipende dalla velocità con cui i ministeri risponderanno all’INPS.
Inutile cercare oggi responsabilità interne o esterne all’Istituto. In questo paese si rischia di morire di burocrazia perché i processi decisionali non sono semplificati e l’autonomia dell’INPS è soltanto un lontano ricordo. Questo non toglie nulla all’impegno genuino del vertice dell’Istituto e della struttura amministrativa nel cercare il massimo risultato possibile. Come sappiamo, i passaggi a B1 saranno 14 e quelli a C1 1.083. Per utilizzare le ulteriori autorizzazioni l’amministrazione emanerà una nuova procedura solo a C1, in quanto non sono previste assunzioni in Area B. Chi risulterà idoneo nella graduatoria di prossima emanazione non dovrà sottoporsi nuovamente ai test ma dovrà comunque presentare domanda di partecipazione al nuovo bando, in quanto nel frattempo potrebbero esserci controinteressati che si sono laureati di recente e che non hanno potuto partecipare alla selezione 2020. Queste almeno le notizie che arrivano dalla direzione centrale risorse umane.
Resta aperto il problema per tutti i colleghi di Area A che non trovano sbocchi verso l’Area B e per i diplomati dell’Area B che non hanno potuto partecipare alle selezioni 2020 perché sprovvisti del requisito culturale della laurea, ancora oggi titolo di studio richiesto per il passaggio in Area C. La soluzione complessiva dovrà trovarsi all’interno del prossimo contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-2021, per questo sollecitiamo il presidente Tridico a spendersi con il nuovo Governo Draghi per l’immediato avvio del rinnovo dei contratti.