RENATO BRUNETTA MINISTRO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE COSA HA FATTO IN PASSATO
(32/21) Renato Brunetta è tornato ad occupare il ruolo di Ministro per la Pubblica amministrazione nell’Armata Brancaleone messa in piedi dal nobile cavaliere da Moiano Mario Draghi.
Per Brunetta è un ritorno sul luogo del delitto, perché negli anni del suo precedente incarico (2008-2011) ha lasciato un segno indelebile del suo passaggio con una riforma reazionaria che i successivi ministri di ogni orientamento politico hanno mantenuto intatta.
Ricordiamo in sintesi i suoi provvedimenti:
- Decurtazione della retribuzione accessoria nei primi dieci giorni di malattia;
- Fasce di reperibilità in caso di assenze per malattia più ampie di quelle previste per il lavoro privato;
- Obbligo del possesso del titolo di studio previsto per l’accesso dall’esterno per i passaggi all’Area superiore (diploma di scuola media secondaria superiore per il transito in Area B e laurea nuovo ordinamento per il passaggio in Area C);
- Possibilità di passaggi di area solo attraverso concorsi pubblici con riserva per gli interni fino al 50% dei posti messi a bando;
- Introduzione di un sistema di valutazione impostato su tre fasce di merito con percentuali prestabilite di personale da inserire nelle specifiche fasce;
- Licenziamento dopo tre anni di valutazione negativa;
- Introduzione del bonus annuale delle eccellenze, del premio annuale per l’innovazione, del premio di efficienza;
- Collocazione degli apparecchi emoticon nelle sedi di lavoro per la valutazione del servizio da parte dei cittadini utenti;
- Installazione dei tornelli all’ingresso degli uffici;
- Cancellazione del diritto alla contrattazione e/o al confronto su importanti materie sindacali come: orario di lavoro, organizzazione degli uffici;
- Inasprimento delle sanzioni disciplinari;
- Soppressione di enti pubblici;
- Riduzione delle agibilità sindacali;
- Riduzione dei fondi di amministrazione;
- Riduzione delle posizioni dirigenziali;
- Riduzione degli uffici logistico-strumentali.
Sicuramente siamo andati per difetto e non per eccesso nel ricordare i provvedimenti decisi dal divisivo ministro, che contribuì ad alimentare una campagna di odio sociale verso i lavoratori pubblici che dura tutt’ora.
Brunetta è il problema e non la soluzione. Ci impegneremo perché rinneghi le scelte del passato e contribuisca a costruire la Pubblica amministrazione che serve ai cittadini.