8 MARZO, LA CGIL HA BOICOTTATO LO SCIOPERO DELLE DONNE
Comunicato n. 13/17
ALLE LAVORATRICI E AI LAVORATORI DELL’INPS
Dati provvisori dello sciopero delle donne proclamato dalla USB e da altre organizzazioni di base l’8 marzo.
PERSONALE IN FORZA 28.194
SCIOPERANTI 4.984
ASSENTI AD ALTRO TITOLO 2.194
PRESENTI 21.016
Percentuale di adesione calcolata sui presenti 23,71%
Nei prossimi giorni il dato, come accaduto in passato, è destinato a subire una contrazione per le successive giustificazioni, ma è in ogni caso un risultato molto positivo. La CGIL, invece, lo sciopero l’ha boicottato e di seguito vi spieghiamo il perché.
Ormai siamo alla frutta. Nel giorno dello sciopero delle donne la CGIL ha opposto a quella iniziativa di lotta la convocazione di assemblee di posto di lavoro ed ha promosso uno sciopero circoscritto al comparto Istruzione e ricerca, contro la riforma Giannini e non certo sulle parole d’ordine che hanno portato nella giornata dell’8 marzo le donne di 40 paesi a riempire le piazze.
Di fronte ad uno sciopero riteniamo che un’organizzazione dei lavoratori abbia l’obbligo politico ed etico di astenersi dal contrapporre altre iniziative inevitabilmente più deboli sul piano della lotta e destabilizzanti per l’unità dei lavoratori.
La CGIL ha di fatto boicottato lo sciopero delle donne.
Come mai invece ha scioperato nel comparto Istruzione e ricerca? La risposta è semplice. Il 17 marzo USB ed altre organizzazioni di base hanno convocato lo sciopero nazionale in quel settore e questa è stata la modalità scelta dalla CGIL per boicottare quell’appuntamento.
Siamo convinti che molte lavoratrici iscritte alla CGIL non abbiano seguito le indicazioni dei vertici di quella organizzazione, ma quanto accaduto è l’ennesimo segnale dell’imbarbarimento culturale in cui è precipitato ormai in modo irreversibile il sindacato di Corso d’Italia.