A DIFENDERE LA VIGILANZA ISPETTIVA INPS E INAIL NOI C’ERAVAMO CI SIAMO SEMPRE STATI E CONTINUEREMO AD ESSERCI PRESIDIO DEL 26 FEBBRAIO DAVANTI AL MINISTERO DEL LAVORO

Roma -

A dispetto di tutto e di tutti, nonostante le difficoltà di questi giorni dovute al diffondersi del virus covid-19, malgrado il boicottaggio attivo di qualche sedicente sindacalista appartenente al profilo di ispettore di vigilanza ma evidentemente più interessato a distruggere che a costruire consenso intorno alla difesa della vigilanza INPS e INAIL, sebbene l’ANIV abbia voluto mantenersi apparentemente neutrale ma nella sostanza non abbia incoraggiato la partecipazione, il presidio degli ispettori di vigilanza INPS e INAIL organizzato ieri da USB e CONFINTESA davanti agli uffici del Ministero del Lavoro in Via Flavia a Roma si è tenuto ed è riuscito.

Tutti i sindacati erano stati invitati a costruire l’iniziativa ma solo due organizzazioni, seppure per molti versi distanti tra loro, hanno raccolto la sfida. Presenti alla manifestazione di protesta ispettori di vigilanza provenienti dalla Lombardia, dalla Campania, dall’Emilia Romagna, dalla Toscana e da altre regioni.

Durante il lungo presidio, cominciato alle 9:30 del mattino e terminato alle 14:00 del pomeriggio, sono stati fatti dei collegamenti video che vi invitiamo a rivedere sulla pagina Facebook della USB INPS. Il tavolo ministeriale era stato convocato su “Razionalizzazione e rafforzamento dell’attività di vigilanza”, ma la discussione è stata indirizzata verso il coordinamento dell’attività con il corpo ispettivo delle ASL e da parte di Confindustria e delle altre associazioni di categoria è arrivata la richiesta di una vigilanza non solo sanzionatoria ma collaborativa con le imprese.

Tutte le organizzazioni sindacali, ad eccezione della USB e della CISAL, si sono attenute al tema della prevenzione e delle iniziative di raccordo con i compiti delle ASL. La USB ha posto il problema della vigilanza INPS e INAIL chiedendo la cancellazione del ruolo ad esaurimento, nuove assunzioni di ispettori di vigilanza e maggiore autonomia per gli enti. Il dirigente nazionale della USB presente al tavolo al termine dei lavori ha consegnato un documento, che alleghiamo, con il quale si formulano precise richieste che riguardano anche il funzionamento dell’INL.

Quella di ieri è una tappa di un lungo percorso iniziato a fine 2014 con il contrasto alla riforma del lavoro voluta da Renzi. L’impegno della USB proseguirà nelle prossime settimane e se sarà necessario gli ispettori di vigilanza saranno chiamati nuovamente a mobilitarsi fino al raggiungimento dei risultati che ci si è prefisso di ottenere.