A FINE STIPENDIO AVANZA TROPPO MESE: Storie di accordi bidone e di contratti fantasma

Roma -

A maggio di quest’anno è stato raggiunto un accordo, non sottoscritto dalla RdB-CUB Pubblico Impiego, per il rinnovo dei contratti dei lavoratori pubblici: € 100 di aumento medio mensile lordo a regime, vale a dire dal gennaio 2006, a contratto ampiamente scaduto.
Infatti, una parte degli incrementi, pari allo 0,7% del 5,1% complessivo, scatteranno soltanto dal prossimo anno, cadendo nel periodo di vigenza del prossimo contratto 2006-2009. Gli stanziamenti per la copertura dello 0,7% sono inseriti nel disegno di legge della Finanziaria 2006, che al momento non prevede alcun fondo per il rinnovo biennale 2006-2007 del contratto dei pubblici dipendenti.
Un accordo bidone, quello di maggio, a giudizio della RdB-CUB, in quanto:

Non recupera la reale perdita del potere d’acquisto dei salari, sempre più sperequati rispetto all’aumento del costo della vita;
Non rispetta la vigenza contrattuale 2004-2005, ma ipoteca negativamente il rinnovo del prossimo contratto;
Poggia sulla previsione di una mobilità forzata tra amministrazioni pubbliche e sulla revisione dell’attuale modello contrattuale.

L’intesa di maggio con la quale si è stabilita la massa monetaria da destinare ai rinnovi contrattuali, dovrà essere perfezionata all’ARAN con la sottoscrizione degli accordi per i singoli comparti.
Il governo, poi, si è fatto beffa di quanti hanno sottoscritto l’intesa, ritardando l’avvio delle singole contrattazioni di comparto, con l’intento di sgravare i conti pubblici del 2005 dal costo degli aumenti contrattuali
Al momento, risultano chiusi i contratti della scuola, dei ministeri e delle aziende autonome (vigili del fuoco); tuttavia, per incassare gli aumenti i lavoratori interessati dovranno attendere i complicati percorsi di autorizzazione che possono essere favoriti od ostacolati a seconda della convenienza (in questo caso, come abbiamo scritto in precedenza, la convenienza del governo è di rinviare il pagamento degli arretrati).
Per i lavoratori degli altri comparti, compreso quello degli Enti Pubblici non Economici di cui fa parte l’INPS, i tempi di attesa saranno ancora più lunghi e si potrebbe arrivare alla primavera del 2006.
Danno e beffa si uniscono in una rappresentazione che dà il senso dell’attacco ai diritti ed alle certezze dei lavoratori.
Parallelamente, la Finanziaria 2006 colpisce la contrattazione integrativa, prevedendo che i Fondi di Ente nel 2006 non possano superare l’importo del 2004. Per i lavoratori dell’INPS sarebbe molto negativo, perché si correrebbe il rischio di percepire un minore incentivo.

FACCIAMO SENTIRE LA NOSTRA VOCE
SOSTENIAMO UNA FINANZIARIA DEI DIRITTI:

lavoro stabile e fine della precarietà
salario al passo con il costo della vita
pensioni pubbliche dignitose

VENERDI’ 21 OTTOBRE 2005 - SCIOPERO GENERALE INTERA GIORNATA
MANIFESTAZIONE NAZIONALE - ROMA, PIAZZA DELLA REPUBBLICA 9,30