ADESIONI ALLO SCIOPERO DEL 17 OTTOBRE: RISULTATO STORICO DI MILANO-GIOIA

Milano -

Alta l’adesione allo sciopero di RdB da parte dei lavoratori della sede di Milano-Gioia e delle agenzie territoriali: la partecipazione allo sciopero ha riguardato oltre il 70%  del personale mediamente presente; è la prima volta che in occasione di uno sciopero RdB rimangono chiusi al pubblico gli sportelli della Sede e di cinque delle sei agenzie collegate. Si tratta di un risultato che non esitiamo a definire storico e che non ha precedenti nella nostra Sede. 

 

RdB esprime la propria soddisfazione per questi dati incontrovertibili, che rappresentano il frutto del lavoro fatto in questi mesi per la piena riuscita dello sciopero. I lavoratori hanno dimostrato senza ombra di dubbio di condividere gli obiettivi della piattaforma rivendicativa alla base della mobilitazione, e hanno dato ampio sostegno ad un’organizzazione che in questa durissima vertenza sta seguendo un percorso lineare e senza compromessi, parlando un linguaggio chiaro e fornendo informazioni con tempestività.

 

Imponente la manifestazione nazionale svoltasi a Roma, con la partecipazione di circa mezzo milione di persone: presenti moltissimi lavoratori del pubblico impiego, ma anche del settore privato, dei servizi, operatori dei call-centers e addetti della grande distribuzione. Particolarmente significativa la presenza degli insegnanti e degli studenti, in prima linea nel fronteggiare lo smantellamento della scuola pubblica ad opera del “decreto Gelmini”, e dei lavoratori precari, sia della pubblica amministrazione che delle imprese private.

 

Stavolta i mezzi di informazione non hanno potuto ignorare l’evento: tutti i notiziari di venerdì 17 ottobre hanno aperto con la notizia e le immagini dello sciopero, e gli stessi organi di stampa hanno riportato resoconti della manifestazione con interviste e dichiarazioni sia dei promotori che dei lavoratori presenti.

 

Mentre era in corso la manifestazione il ministro Sacconi annunciava in una conferenza stampa la presentazione di un disegno di legge per limitare ulteriormente il diritto di sciopero nei servizi pubblici; il giorno prima il ministro Brunetta presentava il decreto legislativo sulla riduzione di distacchi, permessi e aspettative sindacali nel pubblico impiego, che saranno praticamente dimezzati in un triennio.

Ecco la risposta del governo alla straordinaria manifestazione del 17 ottobre! Ma questi signori si sbagliano di grosso, se pensano di fermarci colpendoci nelle prerogative sindacali, secondo un chiaro disegno di stampo autoritario. La RdB e le altre organizzazioni del sindacalismo di base non sono organismi di burocrati, ma organizzazioni che godono del sostegno e del consenso di amplissimi settori dei lavoratori di questo paese, ed è con loro che il governo Berlusconi deve fare i conti.

 

Questo sciopero straordinario è solo l’inizio, e non il punto di arrivo, di una mobilitazione, che ha come obiettivo quello di respingere gli attacchi al mondo del lavoro nella sua interezza, e crediamo che oggi siano più chiare a tutti le ragioni che hanno condotto RdB-CUB, Cobas ed SdL a convocare uno sciopero generale, piuttosto che frazionare e dividere i lavoratori, come stanno facendo Cgil Cisl e Uil.

 

La pesante crisi internazionale sta evidenziando gravi contraddizioni di un modello di sviluppo, che sta producendo un evidente impoverimento delle classi popolari. Oggi è più che mai un obbligo continuare sulla strada del conflitto sociale, per evitare nuovi ed ulteriori peggioramenti alle condizioni di vita e di lavoro di milioni di persone. Uno slogan molto efficace è risuonato nelle strade di Roma venerdì scorso: “Non pagheremo noi la vostra crisi!”

 

E’ con questo impegno che RdB, insieme alle altre organizzazioni di base, si prepara a continuare questa straordinaria mobilitazione, nella convinzione che oggi esiste una nuova soggettività sindacale e sociale dalla quale non si potrà più prescindere.

 

Per quanto concerne le vertenze che ci riguardano più da vicino, rimane prioritaria la battaglia contro la famigerata legge 133 ispirata da Brunetta, e la richiesta di restituzione del maltolto (leggi incentivo speciale 2009), che proseguirà tenendo d’occhio l’iter parlamentare della legge finanziaria. Nel breve periodo è nostra intenzione rivendicare il pagamento dell’incentivo 2008 al 100% per tutti, come riconoscimento dell’impegno dei lavoratori che, tra innumerevoli difficoltà dovute all’aumento dei carichi di lavoro, alla riduzione degli organici, alle tensioni con un’utenza particolarmente aggressiva, hanno comunque garantito un incremento della produzione rispetto all’anno scorso.

 

I dati forniti dalla Direzione regionale in sede di osservatorio sulla produttività la settimana scorsa confermano tale incremento anche per la nostra Sede. Non trova pertanto alcuna giustificazione la fibrillazione che sta serpeggiando negli uffici. Vogliamo ancora una volta ribadire il concetto: i lavoratori hanno già dato; è del tutto fuori luogo pretendere da loro ulteriori sacrifici.

 

 

 

Coordinamento RdB-CUB INPS Milano-Gioia