ALLA RICERCA DEL TESORETTO NASCOSTO

Milano -

 

Apprendiamo con enorme stupore che, secondo una tabella fatta circolare dalla Cisl, per il prossimo anno non solo non ci sarà la decurtazione di 6.000 euro del nostro salario accessorio, derivante dalla L. 133/2008, ma addirittura avremo un incremento (udite! udite!) di 2.600 euro. E sapete da che cosa scaturisce questo miracoloso aumento? Niente meno che dal protocollo d’intesa che questa O.S., insieme con Uil e Ugl, ha firmato lo scorso 30 ottobre. Se non si trattasse di una questione tremendamente seria come la nostra retribuzione, ci sarebbe veramente da seppellire queste fantasiose notizie sotto una colossale risata.

La diffusione di una tabella, che non contiene alcuna spiegazione delle cifre riportate in bella evidenza, è un tentativo palese di prendere in giro i lavoratori e spargere ottimismo a piene mani. La Cisl mostra di avere appreso bene lo stile berlusconiano di negare l’evidenza delle cose e descrivere una realtà virtuale e fiabesca, che non ha alcun riscontro con i fatti e i documenti scritti. 

Chi si prende la briga di leggere il protocollo firmato (che alleghiamo al presente comunicato) si accorge che le uniche cifre certe sono le seguenti:

·                     8 euro lordi a partire da gennaio 2008 a titolo di vacanza contrattuale (i contratti sono infatti scaduti il 31 dicembre 2007 e vengono rinnovati con decorrenza gennaio 2009);

·                     60 euro lordi a partire da gennaio 2009;

·                    10 euro lordi a titolo di salario accessorio, sempre da gennaio 2009.

Per quanto riguarda i pesanti tagli del salario accessorio, leggiamo che tutto è rimesso ad un generico impegno a recuperare risorse attraverso tagli ai capitoli di spesa degli enti pubblici, i cosiddetti risparmi, da conferire ai vari fondi per gli incentivi ordinari e speciali. Stiamo parlando, come dire, di una “speranza”, nel senso che quella quota di retribuzione che ci è stata scippata attraverso un decreto approvato in 9 minuti e convertito in legge in piena estate (il 5 agosto per l’esattezza), potrà ritornare nelle nostre tasche solo se le amministrazioni saranno capaci di conseguire i risparmi promessi.  

Estremamente chiaro invece il punto relativo ai nuovi criteri di corresponsione degli incentivi, basati sul merito, sulla premialità, sull’impegno individuale; niente più sarà come prima: il salario accessorio sarà distribuito con criteri discrezionali e in misura prevalente ai più bravi e meritevoli, vale a dire che non sarà restituito alle stesse persone alle quali è stato sottratto. E’ sicuro, inoltre, che dal prossimo gennaio perdiamo l’anticipo mensile di 80 euro sull’incentivo speciale, dal momento che il protocollo non intacca la legge 133, né in finanziaria è contenuta alcun norma che la modifichi in questo senso. 

Che la Cisl abbia ritenuto questo generico impegno del Governo sufficiente a giustificare la firma del protocollo, è una posizione che non condividiamo e contrasteremo con ogni mezzo; ma raccontare un’altra realtà ai lavoratori, è un’operazione truffaldina. 

Vero è che secondo alcuni giornali in questi giorni si sarebbe svolta una cena tra Tremonti da una parte, e Bonanni (Cisl) e Angeletti (Uil) dall’altra, il cui contenuto non è stato svelato. Sarebbe inaccettabile e contrario ad ogni elementare regola di democrazia e trasparenza, se a quel tavolo irrituale si fossero presi accordi sulla testa e all’oscuro dei dipendenti pubblici, dopo avere sottoscritto tra l’altro un accordo, che non ha il 51% in termini di rappresentatività necessario per essere validamente applicato. 

Ciò che emerge con estrema chiarezza è che Cisl e Uil oramai si stanno sempre più accreditando come sindacati filo-governativi ed aspirano finalmente ad inaugurare la stagione della “complicità” con il Governo e la Confindustria, mentre la Cgil si posiziona nell’area dell’opposizione (?) che fa capo al PD. Scandaloso lo spazio riservato all’Ugl, regolarmente convocata a questi incontri con il Governo, pur non essendo organizzazione maggiormente rappresentativa nel pubblico impiego. Tutto questo al di là del merito delle questioni sul tappeto, sulle quali allo stato attuale solo il sindacalismo di base ha avuto il coraggio di fare uno sciopero generale di tutte le categorie, come richiedeva la gravità delle misure adottate contro gli interessi dei lavoratori, dei precari, dei pensionati, degli studenti. 

Su un punto la RdB ritiene di doversi esprimere con grande chiarezza: questo Governo, in particolare nella persona del ministro Brunetta che ha sottoscritto l’intesa, non merita alcuna apertura di credito e non ha alcuna credibilità rispetto agli impegni, per quanto generici e incerti, assunti al tavolo negoziale. Non passa giorno, tra l’altro, che lo stesso Brunetta non vada ripetendo in ogni occasione che perfino il provvedimento di detassazione delle tredicesime, invocato da tutti, compresi i sindacati confederali, costa troppo e il paese non se lo può permettere in questo momento. Come è pensabile che con queste premesse si possano reperire le risorse per restituirci il maltolto? 

Siamo certi che i lavoratori non si lasceranno abbindolare e saranno capaci di valutare con obiettività quanto viene loro detto. Intanto noi li invitiamo a rileggere il protocollo d’intesa, e a tentare di ricostruire il percorso attraverso il quale scoprire il tesoro (o tesoretto?) nascosto. Noi ci abbiamo provato a lungo, ma non l’abbiamo trovato. Provateci voi! 

 

Coordinamento regionale RdB-CUB INPS Lombardia