Area Medica dell'INPS, servono più risorse
AREA MEDICA: SERVONO PIU’ RISORSE
(32/23) I recenti sviluppi della trattativa per la riorganizzazione dei CML dicono che avevamo visto giusto nell’individuare le criticità ma abbiamo seri dubbi sulle risposte proposte dall’Istituto.
L’Amministrazione evidenzia l’aumento del lavoro e delle competenze, tuttavia dichiara che non è possibile aumentare il numero delle Unità Operative Complesse che rimane fermo a 97 totali richiamando la delibera 150/2018 di adozione del nuovo modello organizzativo dell’Area Medico Legale. Tale modello, elaborato a seguito dell’allargamento della platea degli utenti delle funzioni medico legali, non più rappresentata dai soli lavoratori ma da tutti i cittadini, si basa su parametri relativi ai carichi di lavoro e alla popolazione residente. Dal 2020 ad oggi però molte situazioni sono cambiate, le necessità dei cittadini sono aumentate ed è necessario adeguare le risposte dell’Istituto.
Con le modifiche apportate dalla delibera 91/2020 l’Area medico legale dell’Istituto consta di 97 UOC, 52 UOS territoriali e 31 UOS funzionali (di cui 17 per il presidio regionale del contenzioso giudiziario medico legale e 14 UOSF centrali). Non è accettabile che il numero non si possa aumentare mentre aumentano le competenze (passaggi dal MEF, competenze operative dal primo giugno 2023) e la complessità delle prestazioni. 97 non bastano più. Appare anche necessario dare autonomia funzionale ai responsabili regionali per il coordinamento delle attività e dell’organizzazione dei vari centri sul territorio.
Per quanto riguarda le Unità Operative Semplici, la riorganizzazione prevede l’istituzione di 20 UOS Funzionali di previdenza medico-legale pubblica da collocare nei capoluoghi di regione (19) e presso il Coordinamento Generale Medico Legale (1) e ulteriori 12 UOS Funzionali dedicate al contenzioso, da collocare nelle regioni con maggior carico di ricorsi. Inoltre, una nuova UOSF
nel Coordinamento Centrale “Rapporti istituzionali esterni, Studi e ricerca”; verrà infine ripristinata la UOS Territoriale presso l’agenzia di Sulmona, in considerazione delle caratteristiche del
territorio.
Non basta. Pare che, come al solito, si voglia lavorare al risparmio. A nostro avviso si dovrebbero prevedere almeno altre 7 UOSF per la previdenza medico-legale pubblica ed almeno altrettante UOSF per il contenzioso regionale in aumento ovunque.
La proposta dell’Amministrazione nulla prevede in merito alla reinternalizzazione dell’attività di medicina del lavoro rivolta al personale dipendente ai sensi del D. Lgs.81/2008 (medico competente), che in molte sedi è ancora affidata all’esterno con spreco di risorse.
L’ipotesi di Riorganizzazione sembra prevedere la riduzione delle risorse pro-capite del Fondo dell’Area Medica per la retribuzione di risultato, dal momento che aumentano di 32 unità le UOST/UOSF ma non le risorse del Fondo. Visto il trasferimento per legge di competenze dal MEF all’Inps è necessario integrare le risorse del Fondo, come avvenne per il trasferimento all’Istituto delle competenze medico-legali per l’Invalidità Civile.
Alla trattativa presso l’ARAN per il rinnovo del CCNL si prevede un aumento medio degli stipendi del 3,78%, rispetto al quale non ci sono margini di manovra per mancanza di risorse stanziate dal Governo. Ci sono invece margini per la sezione specifica dedicata all’Area Medica, che prevede istituti normativi specifici per i medici dell’ex comparto EPNE e per i quali chiediamo adeguati aumenti.
Si ribadisce la necessità che l’Istituto rafforzi i CML anche con un adeguamento della dotazione organica dei Funzionari Sanitari (infermieri), tramite apposito concorso, e del personale amministrativo tramite adeguata assegnazione di risorse con particolare riguardo alle recenti assunzioni. Ruoli di coordinamento potrebbero essere riconosciuti ad entrambe le figure professionali, evitando commistioni tra i ruoli e le funzioni.