Area medica INPS: le proposte di USB
AREA MEDICA: LE PROPOSTE USB
(10/23) La recente assunzione di alcune centinaia di medici di primo livello e il concorso in svolgimento per 62 medici di secondo livello (ex primari) è il segno di una rinnovata attenzione dell’Inps per la funzione medica.
Finalmente verranno coperte, almeno in parte, le carenze attualmente presenti nelle sedi e che per anni hanno condizionato l’efficienza dei servizi.
Tuttavia, un numero significativo dei partecipanti al concorso per primari e presumibilmente dei vincitori andrà in pensione entro uno o due anni.
La graduatoria concorsuale rimarrà comunque valida per due anni, eventualmente prorogabili.
A nostro avviso questo è il momento ideale per rilanciare il ruolo dell’Area Medica Inps, attuando una seria politica di programmazione, riorganizzazione e riqualificazione complessiva.
A giugno 2023 – dopo un opportuno rinvio di 6 mesi per il quale anche la USB si era attivata - passeranno all’Istituto le competenze mediche attualmente del MEF (Commissioni Mediche di Verifica per pubblici dipendenti). Non vi sarà però il passaggio del personale amministrativo ed infermieristico necessario per la gestione di questo servizio e per soddisfare le aspettative degli utenti.
Si ritiene necessario provvedere al più presto ad una mappatura delle realtà territoriali, tramite una suddivisione e classificazione delle unità operative semplici (UOS) e delle unità operative complesse (UOC).
Alla luce dei nuovi compiti assegnati all'Istituto, si potrebbe valutare l’aumento del numero delle unità operative semplici conferendo alle stesse funzioni di controllo e gestione di alcuni servizi strategici, quali ad esempio le revisioni e le pratiche ex-MEF.
Oltre a migliorare la gestione, si aprirebbero prospettive di carriera ed avanzamento ai nuovi colleghi medici di primo livello vincitori del recente concorso, superando l’immobilismo nelle progressioni che ha caratterizzato l’istituto per decenni.
La presenza in servizio di un buon numero di specialisti in medicina del lavoro, assunti con il recente concorso per primo livello, offre all’Istituto la possibilità di ricostituire l'ormai disgregato servizio di medici competenti interni per la gestione delle visite di idoneità e di controllo dei propri lavoratori, cessando gli affidamenti all’esterno in atto in alcune regioni. Si avrebbe un doveroso risparmio di spesa ed un miglior servizio.
Per dare finalmente un corretto assetto alla funzione medico legale territoriale è necessario però proseguire con le assunzioni di altro personale medico di primo livello, nonché di infermieri, la cui dotazione è oggi ai minimi termini.
Anche per questo è essenziale effettuare una mappatura dell’organico a livello delle singole sedi, adeguare la pianta organica dove necessario e assegnare alcune funzioni di coordinamento.
Non si deve poi dimenticare di assegnare un adeguato numero di lavoratori amministrativi, il cui contributo è fondamentale per il funzionamento dei CML.
Non si possono più trascurare i CML quando si tratta di procedere alle assegnazioni di personale.
Se veramente l'Istituto vuole riqualificare l'area medico legale e fare fronte adeguatamente alle nuove incombenze, si deve puntare su professionalità, specializzazione e aggiornamento continuo. Con conseguente stanziamento di risorse. Basta con la vecchia e triste logica, tipicamente italiana, dell'“armiamoci e partite”.