ASDEP UNA NUOVA POLIZZA CHE PEGGIORA LE CONDIZIONI

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La vecchia polizza Asdep stipulata con R.B.M. è scaduta il 30 giugno 2022 e la gara d’appalto per il nuovo gestore è stata vinta dal raggruppamento Temporaneo d’Impresa composto da Generali – Unisalute – UnipolSai.

La nuova polizza è decisamente peggiorativa rispetto alla precedente. Solo per fare alcuni esempi concreti:

  • è diminuita la premorienza da € 46.000,00 previsti nel precedente contratto a € 35.050,00 nell’attuale
  • è diminuita l’indennità in caso di perdita dell’autosufficienza: (LTC) € 910,00 (mensili) a fronte di una indennità prevista nel precedente contratto pari a € 3.500,00
  • sono raddoppiate le franchigie per prestazioni diagnostiche e terapeutiche: € 50,00 se si utilizzano strutture convenzionate mentre in caso di strutture non convenzionate la franchigia è pari a € 80,00 (si rammenta che il precedente contratto prevedeva € 25,00 di franchigia in strutture convenzionate e € 50 di franchigia se a rimborso)
  • sono state inserite le franchigie per i ricoveri con intervento chirurgico: scoperto del 19 % con un minimo di € 250,00 fino ad un massimo di € 2.400,00 che resta a carico dell’assicurato

Inoltre:

  • è quasi quadruplicato il costo previsto per la copertura assicurativa del familiare non fiscalmente a carico. Si passa infatti da € 349,97 previsti nel precedente contratto, a € 1.218,78
  • è raddoppiato il premio per i pensionati che da € 1.299,87 (precedente contratto) è lievitato a € 2.357,64 e per i pensionati con età superiore a 70 anni che dovranno pagare € 2.837,16 mentre nel precedente contratto aderivano pagando la cifra di € 1.899,81
  • il costo totale del premio attuale passa a € 366,51 a fronte di € 284,50  del premio precedente 

Nessuna particolare attenzione è stata dedicata ai malati oncologici i quali dovranno sostenere importanti franchigie per provvedere all’effettuazione delle terapie, così come sappiamo che tanti colleghi sono in balia del passaggio di consegna fra i due poli assicurativi, con l’unico risultato che non riescono ad essere rimborsati né dal gruppo assicurativo uscente né da quello entrante.

Si deve aggiungere poi una rigidità da parte della nuova gestione nell’erogazione delle prestazioni che a volte determina anche una palese non osservanza delle condizioni previste nel contratto stipulato.

Tutto questo è stato rappresentato da USB nel corso di un incontro che abbiamo avuto con il Presidente dell’Asdep, al quale abbiamo anche evidenziato come il ritardo nell’emanazione del bando di gara, a ridosso della scadenza della convenzione con RBM, ha “costretto” ad accettare le condizioni capestro proposte dal raggruppamento di imprese Generali-Unipol-UnipolSai.

E’ evidente che sulla base dell’analisi dei dati relativi ai rimborsi effettuati dalla precedente società assicurativa RBM tra il 2017 ed il 2022 ci si poteva aspettare un generale peggioramento delle condizioni assicurative, ma francamente siamo andati oltre ogni ragionevole previsione.

Assistiamo negli anni ad un costante peggioramento delle condizioni assicurative a fronte di un progressivo aumento del costo che dovrebbero indurre tutti ad una seria riflessione sulla necessità di un ripensamento sulla “bontà” della scelta di stipulare una  polizza assicurativa per venire incontro alle esigenze di salute dei dipendenti di Inail, Inps e Aci. Inutile nasconderci che scegliere questa strada significa accettare la logica del mercato e quindi del peggioramento delle condizioni se queste non assicurano una consistente fetta di profitto a chi si aggiudica l’appalto.  

Eppure lo avevamo detto, sin dall’inizio…

Il nostro delegato presente nel Consiglio di Amministrazione dell’Asdep dopo aver contestato ripetutamente, ma anche inutilmente visto il muro eretto dagli altri sindacati, merito e metodo ha dichiarato la sua indisponibilità al rinnovo dell’incarico, dimettendosi di fatto.

Quanto accaduto induce la nostra Organizzazione ad aprire una seria riflessione sul senso della nostra presenza negli organismi dell’Asdep, ma anche sulla necessità di esplorare strade alternative alla polizza così come l’abbiamo conosciuta ad evitare che ci sia chi si permette di speculare sulla salute dei lavoratori e delle lavoratrici, approfittando dello sfacelo che è stato artatamente voluto nel servizio sanitario pubblico.