ASSEGNAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE SCOPERTE, UNA VIDEOCONFERENZA TRA CHIARIMENTI E CONTRADDIZIONI
Comunicato n. 36/09
Il 15 pomeriggio si è svolta una videoconferenza sull’assegnazione delle posizioni organizzative scoperte con collegamento dalla “Sala Mancini” della Direzione Generale, quella stessa sala che l’amministrazione ci ha detto fosse inagibile per lo svolgimento della nostra videoconferenza sulla Riforma Brunetta (sic!).
Doveva essere un appuntamento utile a fare chiarezza su eventuali dubbi in merito all’applicazione degli accordi sottoscritti, così da garantire un’omogeneità d’intervento sul piano nazionale. Il risultato, a nostro parere, è stato parziale, in quanto alcune domande dei direttori regionali sono rimaste senza risposta ed in qualche caso sono emerse evidenti contraddizioni da parte dei relatori della sede centrale, come quando è stato da prima affermato che il colloquio con il nucleo di valutazione regionale deve verificare la specifica idoneità al ruolo del candidato, privilegiando quanti hanno maturato una consistente esperienza lavorativa nel processo messo a bando, criterio che deve valere anche per gli attuali responsabili di processo che volessero cambiare settore di lavoro, per poi affermare con analoga convinzione che, nella fase antecedente l’avvio delle selezioni per l’attribuzione delle posizioni organizzative, i direttori regionali possono spostare gli attuali responsabili da un processo all’altro, anche di altra sede, “ovviamente” senza prevedere alcun colloquio. Ci sembra che questa scelta rappresenti un’evidente contraddizione, inquini e condizioni la fase selettiva che si sta per aprire, riproponendo vecchie pratiche di gestione clientelare e poco trasparente.
Passiamo ad altro. Si è affermato, soprattutto con riferimento alle agenzie complesse, per le quali attualmente non è previsto l’avvio di procedure di copertura, che si vogliono valorizzare i funzionari apicali, attribuendo loro una posizione che in precedenza era coperta da un dirigente. Non concordiamo con questa visione delle cose. Come per l’apporto dei lavoratori delle aree A e B ai processi lavorativi, anche in questo caso si prevedono compiti e mansioni non corrispondenti al proprio inquadramento contrattuale, spacciando il mansionismo e lo sfruttamento per opportunità. E’ quanto accadrà con il nuovo assetto organizzativo delle sedi, un progetto a nostro avviso funzionale solo a garantire risparmi economici, non certo efficienza e migliori servizi per i cittadini.
Per quanto riguarda le procedure, sarà messo a selezione il 50% delle posizioni organizzative scoperte, riguardanti team di direzione regionale, processi primari e direzione di agenzie. Non potranno essere coperte posizioni riguardanti ottimizzatori e processi abilitanti.
Per la direzione delle agenzie potranno concorrere gli attuali C4/C5 ed i vincitori delle recenti selezioni a C4, mentre per i processi primari ed i team i vincitori delle selezioni a C4 e gli idonei della stessa graduatoria. Gli attuali C4/C5 potranno concorre per l’assegnazione di processi in sedi della regione diverse da quella di appartenenza. I vincitori della selezione a C4 e gli idonei invece solo per i processi della sede per la quale si è concorso nelle selezioni interne.
Nella prima fase saranno valutati gli attuali C4/C5 ed i vincitori C4, nella seconda fase gli idonei al concorso a C4. Il verbale del colloquio riporterà solo il nome del concorrente a cui sarà assegnata la posizione organizzativa, ma qualche direttore regionale ha già detto che farà un verbale con l’esito della prova di tutti i concorrenti per non soccombere in un eventuale contenzioso giudiziario successivo alle selezioni.
Qualcuno, infine, ha fatto riferimento più volte alle graduatorie regionali: ma hanno letto l’accordo che alcune organizzazioni sindacali hanno sottoscritto con l’amministrazione? Non hanno capito che si parla di graduatoria regionale solo se si esaurisce quella provinciale con tutti gli idonei? E in quanti casi sarà possibile che si verifichi una simile evenienza?