ASSEGNAZIONI, MOBILITA' E COMANDI IL PUNTO DELLA SITUAZIONE E LE PROPOSTE USB
(54/22) Incontro interlocutorio e pressoché inutile quello di ieri 2 maggio. Sulla mobilità l’Amministrazione ha presentato un cronoprogramma ma senza date. Così a che serve? Consegnate anche tabelle riepilogative delle assegnazioni provvisorie in essere e in istruttoria. Nei pochi giorni intercorsi dal precedente incontro, l’Inps ha pubblicato l’avviso per la ricerca di comandi in entrata nonostante il parere contrario di quasi tutte le organizzazioni, in spregio a corrette relazioni sindacali e anche alla correttezza istituzionale.
Assegnazioni, mobilità e comandi sono temi profondamente interconnessi ed è pretestuoso volerli discutere a compartimenti stagni. In sintesi le proposte della USB:
- I comandi in entrata a pochi mesi dalle assunzioni non servono, tantopiù se distribuiti uniformemente sui territori. Così come proposta dall’Amministrazione, l’operazione è inutile e con fondati sospetti di clientelismo. Il coordinamento nazionale USB previsto per il 4 maggio valuterà azioni di contrasto da proporre anche agli altri sindacati.
- Le richieste di assegnazioni temporanee sono circa 480, di cui 260 in essere e 220 in istruttoria. Piccoli numeri, che consentirebbero per tutte il favorevole accoglimento, anche grazie alla possibilità di lavorare da remoto per la sede cedente. Questa la richiesta avanzata dalla USB. È inaccettabile la discriminazione subita da chi ha la sfortuna di imbattersi nel direttore regionale sbagliato.
- Siamo disponibili a sottoscrivere subito un accordo o un verbale di intesa sulla mobilità regionale e nazionale, a condizione che non vi siano sedi escluse a priori, né come provenienza né come destinazione. Ribadiamo la nostra contrarietà all’esclusione dalle procedure di mobilità del personale in forza in sedi che risultino con una carenza superiore al 20%. Chiediamo ancora una volta che non si escluda dalla mobilità chi ha avuto un provvedimento disciplinare o chi risulta in aspettativa: la mobilità non è un premio e non deve essere oggetto di discriminazione.
- Proponiamo che la mobilità regionale sia conclusa entro l’estate, per avviare subito dopo quella nazionale. I trasferimenti interni alla regione potranno essere disposti alla pubblicazione della graduatoria, fatta salva la possibilità di differirli alla stessa data di quelli previsti con la graduatoria nazionale. Ciò allo scopo di evitare difficoltà per i dipendenti delle sedi più carenti.
- Ribadiamo ancora una volta la richiesta di effettuare una ricognizione preventiva tra il personale interessato alla mobilità, per avere un dato da confrontare con le carenze organiche e poter decidere le assegnazioni dei futuri assunti così da conciliare esigenze di servizio e aspettative personali.
C’è l’occasione di conciliare nell’interesse comune le esigenze dei lavoratori e quelle dell’organizzazione del lavoro. Non sprechiamola e non infanghiamola con l’ombra di favori e clientele.
Ancora una volta, in solitudine, abbiamo chiesto l’estensione della tutela speciale fino al 30 giugno ai familiari dei fragili. Un gesto di buon senso a costo zero che, purtroppo, non arriva ancora