ASSEMBLEA DEL PERSONALE INPS TARANTO SUL D.L. 112/08

Taranto -

 

AL PRESIDENTE  INPS

Dott. Mastrapasqua Antonio

 

AL DIRETTORE GENERALE

Dott. Crecco Vittorio

 

ALLE OO. SS. NAZIONALI, REGIONALI E LOCALI

CGIL - CISL - UIL - CISAL - RdB-CUB

ALLE RSU

 

e, p.c. a tutto il Personale

 

 

OGGETTO: ASSEMBLEA DEL PERSONALE INPS TARANTO SUL DECRETO N. 112 DEL 25.06.2008

 

I lavoratori presenti all’assemblea del personale INPS Taranto, indetta da RdB, dopo ampia e partecipata discussione,  desiderano manifestare il proprio dissenso anzitutto nei confronti della vergognosa “caccia alle streghe” da tempo in atto contro i dipendenti pubblici, che mette i cittadini uno contro l’altro, applicando l’infallibile metodo  del  “divide et impera”  per controllare l'opinione pubblica, moltiplicando le incomprensioni e dividendo le persone, allo scopo di creare l’alibi per  smantellare la Pubblica Amministrazione, privatizzare i servizi pubblici, panacea per la riduzione della spesa pubblica  da un lato e  per l’apertura di nuove speculazioni dall’altro, a spese dei più deboli.

 

Il D.L. 112 del 25.06.2008 può pertanto considerarsi come il frutto avvelenato di tale strategia, in particolar modo per quanto riguarda gli Articoli 66, 67, 70, 71, 73, 74, il personale  dell’INPS di Taranto. riunito in assemblea, ritiene che occorre attivarsi per:

·                      ottenere il ritiro dei provvedimenti del Governo e sostenere l’apertura di un confronto con le  parti sociali, per il miglioramento dei servizi della P.A. che non debba calpestare la dignità dei lavoratori;

·                      salvaguardare la possibilità di ricorrere a nuove assunzioni;

·                      evitare di ridurre ulteriormente gli organici, in considerazione del costante aumento dei carichi di lavoro;

·                      proseguire nei percorsi di stabilizzazione dei precari;

·                     intervenire per evitare che il personale in precarie condizioni di salute sia vessato economicamente, e criminalizzato con l’estensione della fascia di reperibilità per dei controlli che sono già previsti e che basterebbe applicare adeguatamente;

·                      la tutela del diritto al part-time;

·                      evitare la decurtazione del  10% del Fondo INPS nel 2009 rispetto all’importo certificato per il 2004, impedire l’abrogazione dell’incentivo speciale   che determinerebbe una perdita media individuale di circa 6 mila euro annui., in un momento storico in cui, già con gli stipendi più bassi d’Europa,  l’inflazione spicca il volo,  promettendo preoccupanti  impennate autunnali;

·                     abolire il  finto scivolo che prevede la possibilità di sospendere l’attività nei cinque anni antecedenti i 40 di anzianità contributiva con  una decurtazione del 50% della retribuzione.

 

Si chiede pertanto, ognuno per le sue competenze, di  impegnarsi  da subito, senza indugio alcuno per rivendicare la dignità del nostro ruolo e in particolare si chiede all’Amministrazione di rivendicare con orgoglio la sua autonomia e di attuare delle conferenze stampa che chiariscano il ruolo dell’Istituto e rivedano le  dichiarazioni  del ministro Brunetta in merito.

Si chiede  a tutte le OO.SS. di impegnarsi per  individuare, là dove è possibile, percorsi unitari e condivisi di lotta,  per una battaglia che dovrà essere  forte e determinata  per salvaguardare  il patrimonio di civiltà conquistato dai nostri genitori. Si suggerisce di controbattere la campagna denigratoria nei confronti dei dipendenti pubblici, sensibilizzando  l’opinione pubblica, attraverso i mass-media, anche con l’acquisto di spazi sui maggiori quotidiani, sul reale impegno prodigato e sui concreti risultati ottenuti  in particolare dal nostro Ente per il quale rimane fondamentale la divisione tra Previdenza e Assistenza, ma soprattutto occorre chiedere seriamente  conto invece di tutti i benefici economici elargiti agli imprenditori, occorre chiedere conto del grado di soddisfazione  del grado di efficienza e di efficacia  dei servizi privati come banche e Assicurazioni ecc., e di quelli privatizzati come Autostrade, Poste, Ferrovie, occorre chiedere conto  al governo dello scippo degli Immobili Pubblici che dovevano ripianare il debito, occorre chiedere conto dello scandalo del gravoso costo degli  affitti che ora i vari uffici pubblici devono pagare gravando paurosamente sulle voci passive dei bilanci, occorre chiedere conto del costo delle esternalizzazioni, delle consulenze, del lavoro interinale,  della CONSIP e via di questo passo.

Infine occorre soprattutto chiedere ragione dell’inerzia politica nel momento di passaggio dalla lira all’euro, che di fatto ha ridotto del 50% il potere d’acquisto delle buste paga, e che è la vera causa della crisi dei consumi, ed è componente essenziale della grave recessione economica attuale, che non può essere risolta con la rivalutazione programmata n’è con l’elargizione delle elemosine.

   

A tutti i colleghi infine l’invito fraterno a partecipare attivamente a tutte le concrete iniziative che verranno messe in campo,  perché con l’astensione e il silenzio  rischiamo di far attuare la seconda parte del progetto in atto, che prevede un forte ridimensionamento del Sindacato, che significa portare indietro l’orologio della Storia di almeno 50 anni.

 

”Le formiche, quando si mettono d’accordo, spostano l’elefante” (proverbio del Burkina Faso).

 

 

RdB-CUB  P.I.  INPS   TARANTO