BERLUSCONI INGRATO CON I VERTICI INPS

Roma -

 Forza Italia, sul proprio portale internet elettorale "motoreazzurro.it", accusa l’INPS di incapacità e cattiva volontà nell’applicazione dell’Art.38 della Legge 448/2001, che ha previsto l’incremento al milione di vecchie lire delle pensioni minime, cavallo di battaglia del premier nel cosiddetto "contratto con gli italiani".
Nell’articolo del 15 marzo, gli azzurri di Berlusconi affermano che, in base all’analisi delle dichiarazioni dei redditi del 2004 effettuata dall’INPS, circa 500mila pensionati avrebbero diritto al beneficio introdotto dalla Legge 448/2001, mentre l’Ente previdenziale ha sbloccato l’aumento "solo!" a 58mila pensionati, comunicando agli stessi che a partire dal prossimo mese di aprile sarà disponibile l’importo aggiornato della pensione insieme agli arretrati maturati.
In sostanza l’INPS, secondo gli azzurri, avrebbe remato contro il governo, mostrando inadeguatezza ed inefficienza.
E’ vero il contrario. Già nel 2002, nella prima fase di applicazione della legge, l’Istituto previdenziale, su evidenti pressioni governative, aggiornò al "milione" molte pensioni che, ad un successivo controllo, persero tale beneficio.
Ancora oggi, le affermazioni riportate su "motoreazzurro.it" lasciano intuire forti pressioni esercitate dal governo, soprattutto da Forza Italia, nei confronti dei vertici INPS, o di alcuni in particolare, per favorire l’erogazione dell’aumento senza particolari verifiche, riservando ad una fase successiva, ad urne elettorali chiuse, un maggiore controllo sull’effettivo diritto all’adeguamento al "milione". Una vera operazione di propaganda politica, alla quale qualcuno, dentro l’Istituto di previdenza, si è in qualche modo prestato.
Non si spiegherebbe altrimenti l’invio del messaggio n. 6080 del 28 febbraio scorso, a firma del Direttore Generale Vittorio Crecco e non del Direttore Centrale delle Prestazioni, nel quale si comunica l’attribuzione d’ufficio dell’incremento pensionistico e si dispone il controllo da parte delle Sedi per il rilascio degli arretrati maturati.
Pagamenti un po’ troppo a cuor leggero, dal momento che dalle Sedi INPS molti lavoratori segnalano numerosi casi di pensionati che non hanno diritto all’incremento, oppure lo maturano in data diversa da quella disposta d’ufficio (gennaio 2004), con la conseguenza che si rende necessario l’immediato blocco del pagamento degli arretrati, anche se l’adeguamento dell’assegno pensionistico ormai è in vigore.
Da prime notizie, sembrerebbe che addirittura il 50% delle 58mila integrazioni disposte saranno successivamente annullate, con un negativo ritorno d’immagine per l’Istituto previdenziale, ma, soprattutto, con pagamenti indebiti che difficilmente saranno recuperati, dal momento che sono stati disposti d’ufficio.
Cosa sarebbe accaduto se l’INPS avesse provveduto agli adeguamenti per le 500mila pensioni, come richiesto a gran voce da Forza Italia?
Nel frattempo, anche per gli italiani residenti all’estero (visto che quest’anno votano) sono stati liberati nei giorni scorsi circa 4mila adeguamenti delle pensioni al "milione".
Inoltre, dopo alcuni anni in cui non si è proceduto d’ufficio al recupero degli indebiti su pensione, soltanto il 13 marzo scorso, con messaggio n. 7906, a ridosso delle elezioni politiche, è partita la procedura per l’attuazione del Piano di recupero, che avrà un effetto pratico non prima di maggio, quando ormai gli italiani avranno deciso con il proprio voto la prossima coalizione di governo.
E’ evidente, quindi, l’ingratitudine del premier nei confronti dei vertici dell’INPS che, ad una lettura comparata di scelte e tempi di attuazione, non si può dire non siano andati in soccorso dell’attuale governo.
L’INPS, al contrario, ha bisogno di vertici che sappiano rivendicare e difendere la reale autonomia dell’Ente.
L’INPS ha bisogno di dignità, non di essere trascinato in miserabili battaglie elettorali.