Cara Confsal-Unsa Inps ti scrivo
(03/22) Cara Confal-Unsa Inps e chi più ne ha più ne metta, invece di lanciare accuse campate in aria perché non resti ai fatti?
E i fatti sono questi:
- Il 29 dicembre 2021 l’Inps pubblica il messaggio Hermes n. 4770 con il quale si dispone che, in considerazione della recrudescenza della pandemia, le giornate di smart working mensile sono elevate da 8 a 12;
- Il 3 gennaio 2022 cara Confsal-Unsa Inps e chi più ne ha più ne metta diffondi all’interno dell’Istituto una nota del tuo segretario generale, Massimo Battaglia, con la quale si chiede il massimo di smart working possibile rispettando la prevalenza del lavoro in presenza.
Con il nostro volantino del 4 gennaio ci siamo limitati a constatare che la richiesta del tuo segretario generale per l’Inps era tardiva e pericolosa, perché l’amministrazione ha già assunto una scelta che tutela i lavoratori di più di quanto chiede Battaglia, che con atteggiamento da burocrate sindacale invoca il rispetto del limite legislativo secondo cui l’attività in presenza deve essere “prevalente” e il prevalente l’ha pure scritto virgolettato a scanso di equivoci.
Cara Confsal-Unsa Inps e chi più ne ha più ne metta, ci accusi di essere un sindacato che agisce come se non esistesse una gerarchia delle fonti, considerando leggi, decreti e contratti un optional da firmare e rispettare al bisogno, accuse campate in aria e che paradossalmente finiscono per coinvolgere anche l’amministrazione, che con il citato messaggio sembrerebbe andare oltre le disposizioni legislative (ma non è così!). A questo punto l’unico soggetto ossequioso a qualunque disposizione appari tu e ci dovresti spiegare, o meglio, dovresti spiegarlo agli iscritti, a cosa servi.
Vogliamo darti una notizia, gratis naturalmente, il sindacato storicamente serve a conquistare nuovi diritti per i lavoratori e ad evitare che siano sottratti quelli già ottenuti. Spesso i risultati sono stati raggiunti perché non ci si è fermati di fronte ai divieti e ai limiti imposti da norme, leggi, decreti, contratti. Il sindacato deve avere il coraggio di osare, quando è necessario, altrimenti il suo ruolo si annulla o si confonde con quello della controparte. Per quanto riguarda la campagna elettorale per il rinnovo delle RSU siamo tutti in campagna elettorale, ognuno a proprio modo, quindi bando alle ipocrisie. Saranno le lavoratrici e i lavoratori a giudicarci, con l’unico processo realmente democratico sopravvissuto allo smantellamento degli strumenti di partecipazione e di protagonismo che in passato i lavoratori avevano grazie ad un movimento sindacale forte, credibile, compatto.
Oggi bisogna avere il coraggio e la determinazione d’imporre al ministro Brunetta il ritorno allo smart working emergenziale che ha cancellato non per reale necessità, ma per una malsana ideologia e per un cieco sostegno all’economia che, per lui, probabilmente conta più della salute e della sicurezza dei lavoratori. Smart working emergenziale pieno, riduzione della presenza alle sole attività indifferibili o su base volontaria, chiusura degli sportelli in presenza con implementazione dei contatti telefonici e web meeting, riduzione dell’attività in presenza dei centri medico legali alle sole visite indispensabili con presentazione di tampone negativo da parte degli utenti ed esame ordinario della richiesta di prestazioni su base documentale. Questo è quello che serve oggi e questo è quello che chiediamo e per il quale ci battiamo.