C'è chi dice NO all'accordo sul nuovo orario di lavoro

Milano -

L’ipotesi di accordo sull’orario di lavoro per le sedi dell’area metropolitana, firmata lo scorso 18 maggio da Cgil Cisl Uil e Cisal,  e “a titolo personale” (?) da alcuni delegati rsu, risponde a due obiettivi esclusivi dell’Amministrazione, che USB non intende avallare:    

 

1) uniformare le varie modalità di orario presenti nelle sedi;

2) strutturare un orario funzionale al nuovo sistema di sportelleria.

 

L’esigenza di uniformare le diverse articolazioni dell’orario presenti sul territorio è una conseguenza dell’accentramento degli uffici risorse umane in sede regionale e del tentativo di semplificare la gestione della procedura Sap,  poco  adatta a gestire in modo automatico gli orari diversificati per sedi.

 

Il secondo obiettivo deriva direttamente dagli accordi Locali sulla riorganizzazione dell’Area Metropolitana di Milano, con tutto il suo corollario di confusione, approssimazione, mutamenti in corso d’opera e via dicendo, che a partire dal Cric (centro regionale di informazione e consulenza) vorrebbe arrivare ad un nuovo modello  di apertura delle sedi al pubblico.

 

Le lavoratrici e i lavoratori sanno bene di che cosa stiamo parlando, dal momento che vivono sulla loro pelle le conseguenze di una gestione sconcertante, che sta confermando ogni giorno che passa il nostro giudizio profondamente negativo sull’intero impianto della riorganizzazione e sulla sua concreta attuazione.

 

USB non ha sottoscritto l’accordo, pur avendo partecipato attivamente alla trattativa, ed evitando così conseguenze perfino peggiori, segnalando, ad esempio, che si stava licenziando un testo con un orario continuato dalle 9.00 alle 16.00 per l’agenda appuntamenti, senza alcuna interruzione per la pausa mensa.

 

Diciamo dunque NO a questo accordo,  perché deriva da una riorganizzazione che non condividiamo e sulla quale stiamo conducendo da tempo una strenua battaglia, come sanno bene i colleghi che con noi hanno partecipato al presidio presso la Sede di Milano-Gioia lo scorso 4 aprile, in concomitanza con l’inaugurazione del nuovo sistema di sportelleria “azzeracode”.

 

Ugualmente inaccettabile riteniamo l’ampliamento dell’orario di apertura al pubblico. Le sedi dell’area milanese osservano già da tempo un orario di apertura (8.30 - 12.30 per cinque giorni da lunedì a venerdì, più due pomeriggi dalle 14.00 alle 16.00 nelle giornate di martedì e giovedì), che non trova eguali in altre sedi Inps: basta fare una veloce indagine comparativa sulla rete intranet sugli orari di apertura al pubblico. La tanta sbandierata chiusura degli sportelli non comporterà una riduzione degli orari, ma un ampliamento legato alla gestione degli appuntamenti,  con un risultato paradossale: agli utenti si riduce il servizio, ai lavoratori si aumenta l’orario!

 

Vogliamo segnalare inoltre che faremo come sempre da apripista per quanto riguarda l’avvio della cosi detta “Agenda Appuntamenti”, senza che ci sia stato un accordo Nazionale che ne preveda l’articolazione. 

 

Diciamo NO a questo accordo perché la Direzione di Area Metropolitana non ha recepito nel merito le pur minime richieste fatte al tavolo di trattativa,  che andavano incontro alle esigenze del personale, come la richiesta di una maggiore flessibilità in entrata o l’ampliamento dell’istituto dei giorni a recupero, richieste ampiamente concesse invece nell’accordo per la Sede Regionale.

 

L’unica “conquista” vera dei Sindacati Firmatari e’ la timbratura automatica della pausa mensa per chi non esce dalla sede e consuma il pasto in ufficio, cosa che nelle altre sedi, a cominciare dalla Direzione Centrale, vige da sempre.

 

 

USB INPS MILANO