CGIL-CISL-UIL LAVORANO IL SABATO PER BLOCCARE USB

Roma -

(09/20) Ormai è talmente sfrenata la concorrenza sindacale per cercare di accaparrarsi soprattutto le iscrizioni dei colleghi analisti di processo e consulenti della protezione sociale assunti con gli ultimi due concorsi pubblici,  che Cgil, Cisl, Uil fanno anche gli straordinari e lavorano di sabato per risultare tempestivi nell’informazione. Sindacati che negli anni scorsi pubblicavano un volantino ogni morte di papa, da alcuni mesi si sono risvegliati dal lungo torpore e cercano di marcare il territorio.

Molto bene, noi non temiamo la concorrenza, perché più informazione c’è e più è un bene per i lavoratori, che possono così essere maggiormente tutelati e decidere in piena libertà quali organizzazioni sindacali sostenere con la propria adesione. La democrazia ed il pluralismo sono per noi punti di riferimento fondamentali, cosa che evidentemente non vale per Cgil, Cisl e Uil, che utilizzano il loro prezioso tempo nel fine settimana per scrivere un volantino con un preciso messaggio al presidente Tridico ed a tutta l’amministrazione, rimarcando la pretesa di escludere USB dal tavolo sindacale perché il sindacato di base non ha voluto firmare l’ultimo contratto collettivo nazionale di lavoro.

Scrivono testualmente Cgil, Cisl, Uil che quello è “…un Tavolo, lo ricordiamo per l’ennesima volta ai Vertici dell’Istituto, repetita iuvant, al quale sono abilitate a partecipare solo le organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL”. Come mai quei sindacati si sono presi la briga di rimarcare per l’ennesima volta questa antidemocratica norma contrattuale da loro voluta a tutti i costi e che mai hanno voluto cancellare, visto che la USB non viene convocata ai tavoli sindacali in ragione di quella norma? Per il semplice fatto che il presidente Tridico, come ha fatto in occasione della riorganizzazione, intende incontrare il prossimo 4 febbraio alle ore 10 tutte le organizzazioni sindacali rappresentative presenti in Istituto per parlare della richiesta di diminuzione dei tassi d’interesse su mutui e prestiti riconosciuti al personale, richiesta da tempo avanzata anche dalla USB che l’ha inserita tra i 18 punti della propria Piattaforma rivendicativa approvata dall’assemblea del 4 ottobre scorso.

Essendo un incontro politico e non la convocazione ufficiale del tavolo sindacale non si capisce perché il massimo organo dell’Istituto non sia libero d’invitare anche la USB. Quello di Cgil, Cisl e Uil non è solo un atto di protervia nei confronti di un sindacato che alle ultime elezioni RSU ha raccolto 5.287 preferenze risultando il secondo sindacato in INPS dopo la Cisl, ma lo consideriamo un atto di scortesia istituzionale verso il presidente e la sua politica di relazioni sindacali aperte.

Non c’è che dire, il lupo perde il pelo ma non il vizio: Cgil, Cisl, Uil nonostante abbiano perso consensi per le loro politiche concertative che le hanno portate ad accettare il Jobs Act, la Riforma Fornero, la precarietà del lavoro e lo smantellamento della maggior parte delle tutele dei lavoratori, vogliono a tutti i costi continuare ad imporre le loro regole. C’è chi è disposto ad accettare i loro soprusi, come hanno fatto i sindacati autonomi che hanno dapprima criticato aspramente il contratto per poi correre a firmarlo per stare ai tavoli, e c’è chi, come la USB, ha deciso di dire basta a questo sistema e di contestarlo fino in fondo. Ma Cgil, Cisl e Uil non si accontentano, vogliono che chi non accetta le loro regole sparisca dalla faccia della terra e gli sia fatta terra bruciata intorno.

Noi non ci facciamo intimorire e speriamo faccia altrettanto il presidente Tridico. C’è un sistema di relazioni sindacali da rifondare in questo Paese e c’è bisogno di chi, con coraggio, si opponga alla tracotanza dei burocrati sindacali. 

Vi invitiamo a sostenerci, perché noi restiamo lavoratori tra i lavoratori, perché siamo realmente indipendenti e non usiamo un partito politico, come ad esempio il PD, per farci da scudo e parafulmine, come fanno ancora oggi Cgil, Cisl e Uil, che ottengono relazioni privilegiate con l’attuale governo e l’esclusione delle altre organizzazioni sindacali negli incontri su fisco, pensioni ed altre tematiche di grande interesse per i lavoratori, con l’obiettivo di ritagliarsi di fatto il monopolio delle relazioni sindacali.

Più forza alla USB per rafforzare il potere dei lavoratori