CHI NON VUOLE L'ACCORDO SUI CRAL?
Comunicato n. 62/19
Dopo averci messo fretta per arrivare prima possibile ad un accordo che sanasse le richieste di affitti arretrati inviate ai presidenti dei Cral, da diverse settimane non si ha più notizia di tale verbale. Da parte nostra c’è stata esclusivamente la richiesta di elementi che ci mettessero in condizione di valutare l’esattezza delle richieste economiche, elementi che, per la verità, non ci sono mai stati forniti nelle forme sollecitate.
Tuttavia, per evitare ripercussioni sui Cral abbiamo più volte comunicato la nostra disponibilità a sottoscrivere un accordo che spalmi su più anni le pretese economiche, facendo fronte a tale spesa con una parte dei residui annuali dei benefici assistenziali. In questi giorni abbiamo saputo informalmente che starebbero per essere inviate delle notifiche di messa in mora per l’immediato pagamento di quanto preteso. Non sappiamo se la notizia corrisponda al vero, ma ribadiamo la disponibilità della USB ad un accordo a stralcio per definire la questione una volta per tutte. Chi è che non vuole questo accordo? Dopo tante chiacchiere, che tra l’altro indicavano erroneamente nella USB il soggetto che ostacolava l’intesa, ci vorremmo vedere chiaro.
Così come vorremmo che fossero chiamati a rispondere delle loro responsabilità i dirigenti che, negli anni, non hanno mai avanzato pretese economiche ai Cral e che ora scaricano sugli organismi direttivi dei circoli le responsabilità economiche. Possibile che in questo ente in un modo o nell’altro la dirigenza è sempre al di sopra delle responsabilità che derivano dalla funzione rivestita?