Chiusa finalmente la partita dei differenziali, nonostante l'inqualificabile assenza del presidente e del CDA
CHIUSA FINALMENTE LA PARTITA DEI DIFFERENZIALI NONOSTANTE L’INQUALIFICABILE ASSENZA DEL PRESIDENTE E DEL CDA DELL’INPS
(C1/2025) Con la sottoscrizione definitiva dell’accordo sui differenziali 2024, siglato il 31 dicembre (!) abbiamo lasciato alle spalle un anno molto intenso che ha fatto registrare, per l’ennesima volta consecutiva, l’insopportabile ingerenza dei ministeri vigilanti nella contrattazione del CCNI e la totale assenza di gran parte dei vertici dell’Ente. Almeno lo scorso anno l’allora Presidente si era impegnato per sostenere la certificazione del contratto integrativo, quest’anno ci chiediamo dove sia il Presidente del più grande Ente Previdenziale, forse troppo impegnato a ricevere il Leone d’Oro alla carriera e a partecipare a convegni dedicati ai Content & Digital Creator per occuparsi di faccende più consone al suo ruolo.
Terminati i grandi pasti e dimenticati i bicchieri in più che ci siamo legittimamente concessi, è il momento di fare il punto della situazione. Anche quest’anno i Ministeri vigilanti hanno presentato una serie di osservazioni che rilevano dei profili di non conformità del Contratto Integrativo INPS e ha dato il via libera solo alla parte relativa ai differenziali stipendiali.
Nonostante le enormi difficoltà, siamo riusciti a portare a casa un’operazione che non ha pari nelle contrattazioni degli altri enti: l’attribuzione di un passaggio economico a quasi tutto il personale nel triennio 2022-2024. Per questo risultato USB ha avuto un ruolo di primo piano, ribadendo in ogni trattativa che non avremmo accettato alcun compromesso al ribasso, quello che sarebbe stato invece effettuare un accordo a stralcio a luglio tagliando certamente fuori 2000 colleghi dalla platea dei beneficiari. Vendere i fatti come se la questione si risolvesse in un banale “accordo a stralcio sì o accordo a stralcio no” è un racconto puerile e ingannatorio che siamo certi non ha bisogno di ulteriori spiegazioni per essere compreso da tutti i colleghi.
Restano, però, le ombre su tutto il resto, dato che i ministeri hanno bloccato la restante parte del contratto. Siamo stanchi delle ingerenze, siamo stanchi dell’assenza del Presidente e dei vertici nelle trattative più significative. Pur riconoscendo il lavoro enorme fatto dalla delegazione trattante, non si tratta più di sistemare o limare qualche documento, si tratta di far riacquistare all’Istituto il ruolo di primo piano che merita nel panorama nazionale, di valorizzare il personale dell’Ente non solo con vuote parole o ragionamenti, ma nei fatti. Ci sono tante questioni che devono essere risolte il prima possibile per la certificazione definitiva del CCNI 2024, a partire dall’erogazione del TEP al personale assunto nel 2023, che ricordiamo l’Amministrazione può comunque decidere di erogare in anticipo senza necessità di alcun accordo a stralcio. Chiediamo quindi che si dia il via subito ad un serrato calendario di incontri che chiudano la partita del 2024 e aprano subito quella del 2025.