COMANDI ALL’INPS, USB DICE NO E CHIEDE ASSUNZIONI E MOBILITÀ INTERNA

Nazionale -

(52/22)   Purtroppo, l’era Tridico non ha messo fine alla politica clientelare all’interno dell’INPS. Ci avevamo sperato, ma la delusione a questo punto è evidente e non riguarda solo l’ultima scelta di aprire a 500 comandi da altre amministrazioni del pubblico impiego. L’aver rafforzato alle recenti elezioni RSU sindacati come la CISL ha anche queste conseguenze.

Scandalosi i 28 comandi previsti in direzione generale. È ovvio che la carenza di oltre cinquemila lavoratori e lavoratrici delle Aree A-B-C pesi anche sulla direzione generale, ma non è accettabile che si ricorra ai comandi per sopperire alle carenze in sede centrale. Se necessario, si ricorra piuttosto alla mobilità interna verso la direzione generale, utilizzando professionalità già presenti in Istituto.

All’INPS non servono comandi ma assunzioni per colmare una carenza di personale che è arrivata nelle aree professionali al 20% del Fabbisogno sostenibile, raggiungendo in alcuni territori percentuali anche maggiori. Non ci si venga a dire che i comandi servono a sopperire temporaneamente il vuoto d’organico per garantire le prestazioni, perché prima di formare il personale in comando si farà in tempo ad assumere i vincitori del concorso pubblico di consulente della protezione sociale.

Le assunzioni sono propedeutiche anche per poter procedere in concreto ad attuare la mobilità interna, rispetto alla quale abbiamo più volte sollecitato una ricognizione preventiva per avere dati di riferimento da mettere a confronto con la carenza di personale e decidere dove collocare il personale di nuova assunzione, ma è evidente che una proposta di buon senso difficilmente trova spazio in relazioni sindacali ispirate da sindacati che vogliono cogestire in modo clientelare la politica del personale trovando un’Amministrazione consenziente.

Siamo pronti a dare battaglia sui comandi con tutte le organizzazioni sindacali che vorranno realmente opporsi a tale scelta. Vediamo chi fa sul serio.